Mentre l’intera Cuba arranca tra inflazione galoppante, carenza di beni primari e blackout che durano giorni, c’è un personaggio che sembra muoversi in un’altra dimensione. Si tratta di Sandro Castro, nipote di Fidel e volto sfrontato di un privilegio che contrasta la crisi profonda in cui è sprofondata l’isola.
Con uno stipendio medio mensile di appena 16,50 dollari, la nazione caraibica risulta essere tra i Paesi più poveri dell’America Latina. Ma lo stile di vita del 33enne sfida ogni logica sociale: auto di lusso, birre Cristal a bordo di yacht, feste esclusive, cavalli, sigari e abiti firmati, tutto immortalato nei post che pubblica sul suo profilo Instagram, seguito da oltre 121.000 utenti.
Nelle sue storie, il nipote del Líder Máximo sorseggia cocktail al ritmo di reggaeton, scherza sulle interruzioni di corrente paragonandosi all’Unión Eléctrica, l’ente nazionale che gestisce l’energia, e definisce la “bionda” che sorseggia una “medicina” immancabile nel suo bar. In uno dei suoi reel più controversi, prende in giro L’Avana usando la musica del cantante, rapper e cantautore di fama mondiale Bad Bunny.
Il suo locale, l’EFE Bar, pretende quote d’iscrizione che arrivano a 1.000 CUP (4 dollari) e tavoli con consumi minimi di 15.000 CUP, (60 dollari) cifre irraggiungibili per gran parte dei cittadini. Mentre una notte a “El Patrón”, il rifugio di campagna dove ama trascorrere del tempo per rilassarsi, costa 100 dollari, che equivale a più di quattro mesi di salario medio.
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Sandro è discendente di Alexis Castro Soto del Valle, uno dei cinque figli di Fidel, e ha trascorso l’infanzia nella zona blindata di Punto Cero, il quartiere-fortino della famiglia, lontano dalla povertà dilagante. Il suo status gli ha permesso di costruirsi un’immagine pubblica fatta di ostentazione e lusso, in netto contrasto con il sacrificio richiesto dalla rivoluzione cubana.
Le sue ricchezze non sono state stimate ufficialmente. A differenza del nonno, il cui patrimonio fu valutato da Forbes intorno ai 900 milioni di dollari, e di Raúl Castro, accreditato di circa 100 milioni, le finanze di Sandro restano nell’ombra. Secondo alcuni analisti, i suoi guadagni deriverebbero dai locali notturni e dall’attività da influencer oltre ai legami con i beni familiari.
Nel 2021, dopo la diffusione di un video in cui veniva ripreso a bordo di una Mercedes-Benz, il giovane provò a contenere le polemiche dicendo che l’auto apparteneva a un amico. Ma le sue parole non convinsero. Nella clip si vantava dei “giocattoli” che possiede, interpretati da molti come un riferimento alle sue auto di lusso. Il filmato, diventato virale, circolava in un momento in cui Cuba affrontava scarsità di forniture aggravate dalla pandemia.
Sui social, molti utenti lo accusano di rappresentare l’élite che ha beneficiato del lavoro del popolo, mentre altri come la giornalista Mónica Baró hanno osservato come, per decenni, Fidel e Raúl abbiano imposto sacrifici al Paese negando ai cubani libertà elementari, dall’entrare in un hotel al possedere un cellulare, mentre i loro congiunti vivevano nel privilegio.
Pure all’interno del nucleo familiare non sono mancati dissensi: Alex Castro avrebbe definito il nipote una “patata marcia”, mentre l’intellettuale di Stato Ernesto Limia lo ha liquidato pubblicamente come un “imbecille”. Tuttavia, il governo di Miguel Díaz-Canel non ha mai preso posizione ufficiale sulle sue provocazioni.