La visita di Trump in Scozia: “ricetta per il disastro” secondo i sindacati di polizia
I sindacati di polizia della Scozia hanno avvertito di una grave pressione sulle risorse in vista della visita di Donald Trump questa settimana, con migliaia di agenti previsti in servizio e grandi proteste pianificate. La Casa Bianca ha confermato la scorsa settimana che il presidente degli Stati Uniti visiterà i suoi resort di golf a Turnberry e Balmedie tra giovedì 25 luglio e lunedì 29 luglio, dando luogo a una delle operazioni di polizia più imponenti in Scozia degli ultimi anni. Gli agenti dovranno affrontare giorni di riposo cancellati, turni prolungati e impieghi in più sedi. David Kennedy, segretario generale della Scottish Police Federation, ha dichiarato al Sunday Mail: “È una ricetta per il disastro. Non abbiamo abbastanza agenti”.
Le vittime del caso Epstein: la politica mette in ombra la nostra sofferenza
Mentre nel mondo MAGA infuria una sorta di guerra civile in seguito alla decisione del presidente Donald Trump di prendere le distanze dalle teorie del complotto — alimentate dai suoi sostenitori più accaniti — secondo cui Jeffrey Epstein faceva parte di una cabala di traffico sessuale gestita dallo “stato profondo”, le donne vittime del miliardario affermano che le loro sofferenze stanno venendo oscurate dalla pura politica. Quattro vittime di Epstein, intervistate da NBC News, hanno dichiarato che l’amministrazione Trump dovrebbe invece smascherare tutti gli uomini potenti che condividevano la sua predilezione per giovani donne vulnerabili, e non frenare ulteriori procedimenti giudiziari. “Non guarisci mai davvero”, ha detto Danielle Bensky, 38 anni, ex aspirante ballerina che sostiene di essere stata abusata da Epstein vent’anni fa. “E con quello che sta succedendo ora, ci sentiamo cancellate. Tutte le donne coraggiose che hanno parlato… tutto il lavoro che abbiamo fatto per raccontare al mondo ciò che ci è successo, viene tutto cancellato.”
Trump alle squadre di football: riprendetevi i vostri nomi, non sono razzisti è tradizione
Donald Trump vuole che la squadra di football di Washington e quella di baseball di Cleveland tornino ai loro antichi nomi. Domenica, sul suo social network Truth Social, Trump ha dichiarato: “I ‘Washington Whatever’s’ dovrebbero IMMEDIATAMENTE cambiare di nuovo il loro nome in Washington Redskins Football Team. C’è una grande richiesta per questo. Allo stesso modo, i Cleveland Indians, una delle sei squadre di baseball originali, con una storia importante. I nostri grandi popoli indiani, in massa, vogliono che questo accada. La loro eredità e il loro prestigio vengono sistematicamente portati via. I tempi sono diversi ora rispetto a tre o quattro anni fa”. Quella di Trump è una campagna contro il politically correct – cioè in questo caso contro l’abbandono di nomi ed emblemi considerati razzisti. Washington ha abbandonato il nome Redskin (Pellerossa) dopo il 2019 ed è stata Washington Football Team per due anni, prima di adottare il nome Commanders. Cleveland ha annunciato nel dicembre 2020 che avrebbe abbandonato il nome Indians. Il passaggio al nome “Guardians” è del luglio 2021. Già dal 2018, la squadra aveva eliminato il logo “Chief Wahoo”.