Lungo le coste della Florida, l’estate 2025 si sta rivelando tutt’altro che rassicurante: 11 persone sono state infettate dal Vibrio vulnificus, e 4 sono già morte a causa delle complicazioni dovute a questo batterio marino che può causare gravi lesioni ai tessuti.
Non si tratta di un’infezione qualsiasi. Il Vibrio vulnificus è noto come “batterio carnivoro” perché, una volta penetrato nell’organismo, solitamente attraverso ferite aperte a contatto con acqua di mare calda o tramite consumo di crostacei crudi, può distruggere rapidamente l’epidermide circostante, causando la cosiddetta fascite necrotizzante. Il trattamento tempestivo può fare la differenza tra la vita e la morte.
I casi registrati quest’anno sono sparsi in diverse contee costiere da Bay e Hillsborough, sulla costa del Golfo, fino a Broward e St. Johns, nel sud-est e nord-est dello Stato.
Secondo i dati dei Centers for Disease Control and Prevention, CDC, l’agenzia federale statunitense per la salute pubblica, circa il 20% delle persone colpite da questo microrganismo rischia di morire. La pericolosità, tuttavia, aumenta per i soggetti più vulnerabili; quelli con sistema immunitario compromesso, malattie epatiche o sopra i 65 anni.
Il Vibrio vulnificus non è una novità per la comunità scientifica. Secondo numerosi esperti, la sua proliferazione segue schemi stagionali precisi: le temperature dell’acqua comprese tra maggio e ottobre costituiscono l’ambiente ideale per la sua crescita. Ma a rendere il quadro più allarmante è l’impatto dei cambiamenti climatici.
Antarpreet Jutla, docente di ingegneria ambientale presso l’Università della Florida, come riportato da NBC News, ha spiegato che l’aumento delle temperature oceaniche e gli eventi meteorologici estremi, come uragani e inondazioni, amplificano la presenza di Vibrio nell’ambiente. Lo scorso anno, dopo una stagione degli uragani particolarmente attiva, si sono registrati 82 casi nello Stato, molti dei quali attribuiti proprio a questi eventi.
Jutla ha inoltre sottolineato che, sebbene la costa sud-orientale degli Stati Uniti costituisca il bacino principale per questi batteri, negli ultimi anni i casi stanno risalendo verso nord, con infezioni rilevate persino a New York, in Connecticut e Maryland.
Il Vibrio vulnificus è solo una delle oltre 200 specie appartenenti al genere Vibrio. La maggior parte non è dannosa per l’uomo. Tuttavia, ogni anno come specificato da Rita Colwell, professoressa emerita di microbiologia all’Università del Maryland, si contano circa 80.000 contaminazioni tra gli esseri umani, in gran parte a livello gastrointestinale. Solo un piccolo numero tra i 100 e i 200 episodi è attribuibile al V. vulnificus, il più temuto per la sua aggressività.
I sintomi, secondo quanto riferiscono gli esperti, si manifestano rapidamente: rossore, gonfiore, vesciche simili a “bersagli” e dolore acuto nella zona interessata. Se la colonizzazione non viene trattata in tempo, può diffondersi nel sangue causando sepsi, una condizione potenzialmente letale caratterizzata da febbre, brividi e pressione sanguigna pericolosamente bassa.