Dopo il divorzio, la riappacificazione e il secondo litigio, il presidente Donald Trump aveva avviato una revisione dei contratti di SpaceX con il governo federale per interrompere i legami con Elon Musk. Ma non è così semplice. Secondo un’inchiesta del Wall Street Journal, l’azienda spaziale del miliardario avrebbe stilato accordi di “fondamentale importanza” per il Dipartimento della Difesa e la NASA. Oggi, è leader nel settore per numero di razzi lanciati in un anno e perché riesce a servire Internet via satellite in tutto il mondo.
Secondo la ricostruzione del Wall Street Journal, quando i due avevano appena litigato, ma Trump non aveva ancora avanzato alcuna minaccia a riguardo, era stato chiesto al Dipartimento della Difesa, alla NASA e a un’altra decina di uffici federali di fornire dettagli alla General Services Administration (un’agenzia indipendente) su tutti i dettagli correnti con SpaceX. La richiesta prevedeva anche di proporre un partner alternativo che potesse svolgere lo stesso lavoro.
“La revisione – scrive il giornale – aveva lo scopo di individuare potenziali sprechi negli accordi multimiliardari che l’azienda ha con il governo”. Tuttavia, la conclusione è stata univoca: nonostante il monopolio evidente, SpaceX si è guadagnata questi contratti offrendo un rapporto prestazione-prezzo migliore rispetto ai concorrenti. Le aziende rivali sono ancora troppo acerbe oppure hanno bisogno di finanziamenti per svolgere operazioni all’ordine del giorno per SpaceX.
Ad aprile, la “figlia” di Musk si è aggiudicata il maggior numero di finanziamenti (5,9 miliardi di dollari) e lanci (28 in totale) con il Pentagono. A maggio, SpaceX ha lanciato un satellite GPS per la Space Force, l’esercito militare spaziale degli Stati Uniti. Alla fine di luglio, la NASA gestirà il volo dell’equipaggio di SpaceX verso la Stazione Spaziale Internazionale, come già successo in passato.