Come riferito dall’Associated Press, i funzionari dell’Immigration and Customs Enforcement avranno accesso ai dati personali dei 79 milioni di utenti iscritti a Medicaid nel Paese, che comprendono gli indirizzi di residenza, per rintracciare potenziali immigrati che potrebbero vivere illegalmente negli Stati Uniti.
Le informazioni consentiranno ai funzionari dell’ICE di localizzare “la posizione degli stranieri” in tutto il paese, secondo quanto affermato nell’accordo firmato lunedì tra i Centers for Medicare and Medicaid Services e il Department of Homeland Security.
La clamorosa divulgazione di milioni di dati sanitari personali ai funzionari addetti alle deportazioni è l’ultima mossa, in ordine di tempo, riguardante la repressione dell’immigrazione da parte dell’amministrazione Trump, desiderosa di portare a termine la più grande campagna di deportazione della storia americana, arrestando fino a 3.000 persone al giorno.
Tale accordo potrebbe ora causare un allarme diffuso tra le persone che cercano assistenza medica per sé o per i propri cari. Altri sforzi per reprimere l’immigrazione illegale hanno già reso scuole, chiese, tribunali e luoghi pericolosi per gli immigrati e persino per i cittadini statunitensi che temono di essere coinvolti in un raid.
Al momento, non è chiaro se il Dipartimento della Sicurezza Interna abbia già avuto accesso alle informazioni. La vicesegretaria Tricia McLaughlin ha dichiarato che le due agenzie “stanno valutando un’iniziativa per garantire che gli immigrati clandestini non ricevano i benefici di Medicaid, destinati agli americani rispettosi della legge”.
Il database rivelerà ai funzionari dell’ICE nomi, indirizzi, date di nascita, informazioni etniche, numeri di previdenza sociale di tutte le persone iscritte a Medicaid. Il programma, finanziato a livello statale e federale, fornisce copertura sanitaria ai meno fortunati, inclusi milioni di bambini.
I funzionari dell’immigrazione non potranno scaricare i dati in questione, ma potranno accedervi per un periodo “limitato”, dalle 9:00 alle 17:00, dal lunedì al venerdì, fino al 9 settembre.
Gli immigrati che non vivono legalmente negli Stati Uniti, così come alcuni immigrati presenti legalmente, non possono iscriversi al programma Medicaid. Tuttavia, la legge federale impone a tutti gli stati di offrire una copertura temporanea che comprende solo le prestazioni salvavita in pronto soccorso per chiunque, compresi i cittadini non statunitensi.
“HHS e CMS prendono molto seriamente l’integrità del programma Medicaid e la tutela del denaro dei contribuenti americani”, ha dichiarato Emily Hilliard, portavoce del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, che ha successivamente criticato l’amministrazione Biden per aver aperto “le porte agli immigrati clandestini per sfruttare Medicaid”.
Hilliard ha spiegato che la condivisione dei dati fa parte di uno “sforzo di supervisione – supportato dalla condivisione legale dei dati interagenzia con il DHS” – che “si concentra sull’individuazione di sprechi, frodi e abusi sistemici. Non stiamo solo proteggendo i soldi dei contribuenti, ma stiamo anche ripristinando la credibilità di uno dei programmi più vitali d’America”.
All’inizio di luglio, il presidente e i repubblicani del Congresso hanno tagliato 1.000 miliardi di dollari dal programma Medicaid, il che comporterà la perdita della copertura per circa 12 milioni di beneficiari nell’arco di un periodo di nove anni.