«La magia non paga l’affitto» – Secondo un nuovo sondaggio Tawkify, il 46% della Gen Z americana preferisce la sicurezza finanziaria all’amore, contro il 41% dei Millennial
La Generazione Z (o Gen Z) include i nati tra il 1997 e il 2012, mentre i Millennial sono i nati tra il 1981 e il 1996. Due gruppi diversi per età, ma anche per approccio alla vita, alle relazioni e all’economia.
Cresciuti tra crisi economiche, debiti studenteschi e un costo della vita sempre più alto, i giovani della Gen Z scelgono di rinunciare alla favola romantica per evitare il rischio di vivere precariamente, tra pasti frugali a base di ramen precotti e sfratti.
Gli esperti prevedono un impatto evidente sui rapporti interpersonali: relazioni più tardive, pragmatiche e meno frequenti.
I dati del sondaggio evidenziano inoltre che la Gen Z è mediamente meno abbiente rispetto ai Millennial, anche perché spesso versa oltre 500 dollari al mese per coprire i prestiti studenteschi.
“I Millennial hanno vissuto esperienze più intense: hanno avuto il tempo di esplorare l’amore, commettere errori e superare rotture”, ha dichiarato a Newsweek Kevin Thompson, CEO di 9i Capital Group e conduttore del podcast 9innings. “La Gen Z, invece, è cresciuta durante il caos economico. Molti di loro hanno conosciuto solo difficoltà, quindi non sorprende che diano priorità alla stabilità finanziaria. Cercano di evitare ciò che hanno visto: la fatica, lo stress e la sopravvivenza costante”.
Brie Temple, COO e responsabile del matchmaking di Tawkify, ha dichiarato a Newsweek: “Non lo considerano un gesto freddo, ma una scelta intelligente. È un atteggiamento pragmatico, nato da un’economia fragile e dalla concreta paura di ripetere gli errori del passato. A lungo termine, questo potrebbe portare più persone a rimandare relazioni, matrimoni o figli, non perché non li desiderino, ma perché non si sentono pronte. La Generazione Z non ha rinunciato all’amore; vuole solo trovarsi in una condizione stabile prima di fare il grande passo”.
Quello della Gen Z non è quindi un rifiuto dell’amore, ma una ridefinizione delle priorità in un mondo sempre più instabile, in cui l’indipendenza economica è vista come una forma di autodifesa.