Lunedì, il silenzio suggestivo del Fiordo di Furore, uno dei luoghi simbolo della Costiera Amalfitana, è stato interrotto da grida disperate che invocavano aiuto. Una turista americana si è lanciata in mare da un’altezza vertiginosa, riportando gravi traumi alla schiena. Un gesto azzardato, forse compiuto con leggerezza, in un luogo che incanta ma che può diventare insidioso.
I soccorsi sono scattati immediatamente. Un’idroambulanza, partita da Positano, ha raggiunto la 46enne, stabilizzandola e trasportandola al Molo Darsena di Amalfi. Da lì, è stata trasferita d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Castiglione di Ravello. Gli accertamenti clinici hanno rivelato una lesione vertebrale seria, che ha reso necessario un nuovo trasferimento in eliambulanza al nosocomio di Salerno, dove la paziente è attualmente ricoverata nel reparto di Neurochirurgia. Le sue condizioni sono stabili, ma i medici stanno monitorando possibili complicazioni a livello spinale. Le autorità sanitarie infatti hanno comunicato che, sebbene non sia in pericolo di vita, si temono lesioni tali da compromettere la mobilità. La donna, madre di tre figli, è rimasta cosciente durante tutte le fasi del salvataggio.
Il Fiordo di Furore è celebre in tutto il mondo per i tuffi acrobatici degli atleti professionisti, che ogni anno si lanciano da oltre 30 metri di altezza in gare spettacolari. Lo scenario naturale, incastonato tra le rocce e affacciato sul blu profondo del Tirreno, attira migliaia di visitatori. Tuttavia, questo fascino è spesso causa di comportamenti imprudenti: sempre più viaggiatori, ignorando i pericoli e le regole, si improvvisano in salti nel vuoto, emulando i campioni senza possedere però alcuna preparazione tecnica.
In passato, anche alcuni politici locali avevano segnalato questo fenomeno, denunciando il crescente numero di individui che scavalcano la balaustra della Statale 163 per tuffarsi in mare.