L’ennesimo taglio alla spesa pubblica degli Stati Uniti ha provocato una reazione da parte di 20 stati del paese, che hanno fatto causa all’amministrazione del presidente Donald Trump. La risposta è avvenuta a seguito di un taglio di miliardi di dollari a danno di fondi per l’istruzione destinati a programmi dopo scuola, attività estive e altri servizi educativi. Parte dei fondi riguarda i programmi dei Boys & Girls Clubs, nella YMCA (associazione cristiana ecumenica) o nelle scuole pubbliche, coinvolgendo un totale di 1,4 milioni di bambini e adolescenti.
I finanziamenti, destinati alle famiglie a basso reddito, sono stati tagliati dall’Amministrazione Trump motivando con la necessità del presidente di rendere i programmi scolastici in linea con le sue priorità. Il ricorso dei 20 stati è guidato dalla California, nelle motivazioni si sostiene che molte famiglie a basso reddito saranno tagliate fuori dall’accesso ai corsi se non saranno scongelati entro breve i fondi; in alcuni stati le scuole riaprono fra fine luglio e inizio agosto. In alcuni casi le strutture sono rimaste aperte con fondi propri o con fondi degli stati, come a Rodhe Island, ma le prospettive sono assolutamente incerte. 926 dei Boys & Girls Clubs nazionali rischiano di chiudere a meno che l’amministrazione Trump non cambi idea entro 3 o 5 settimane.
Come dichiarato da Christy Gleason di Save The Children – che offre programmi doposcuola in 41 scuole delle aree rurali nello stato di Washington e nel Sud – ad Associated Press: “il tempo è essenziale. Non è troppo tardi per prendere una decisione che permetta ai bambini che ne hanno davvero bisogno di continuare ad accedervi.” Le scuole dell’area riapriranno già ad agosto.
Interessante poi come le aree più colpite siano quelle rurali a guida repubblicana, dall’analisi del think thank New America si evince come 91 dei 100 distretti scolastici che ricevono più fondi per studente da quattro programmi ora congelati si trovano in distretti congressuali repubblicani, motivo per cui critiche alla misura sono arrivate anche da esponenti del partito di Trump.