Nonostante le numerose polemiche sui vaccini, alimentate anche da figure pubbliche come Robert F. Kennedy Jr., attuale segretario alla Salute e ai Servizi Umani, una nuova ricerca condotta in Danimarca ha fornito prove solide a sostegno della sicurezza dei vaccini per l’infanzia.
Kennedy Jr., che da anni diffonde disinformazione sui vaccini, ha dichiarato nel 2024, durante un podcast, che l’alluminio presente nei vaccini sarebbe “estremamente neurotossico”. Tuttavia, uno studio su larga scala ha concluso che non esiste alcun legame tra l’alluminio contenuto nei vaccini e un aumento del rischio di sviluppare malattie autoimmuni, allergie o disturbi dello spettro autistico.
Lo studio, condotto da ricercatori dello Statens Serum Institut, un’agenzia del Ministero della Salute danese specializzata nella prevenzione delle malattie infettive, e pubblicato su Annals of Internal Medicine, ha analizzato i dati di oltre 1,2 milioni di persone nate in Danimarca tra il 1997 e il 2018, seguendole fino al 2020. Grazie alla precisione dei registri sanitari danesi, è stato possibile confrontare i bambini che avevano ricevuto dosi maggiori di alluminio vaccinale entro i 2 anni di età con quelli che ne avevano ricevuto di meno. Lo studio non ha incluso bambini completamente non vaccinati.
“I risultati rispondono a molte delle preoccupazioni dei genitori riguardo alla sicurezza dei vaccini”, ha dichiarato Anders Hviid, autore senior dello studio e professore di epidemiologia. “Questa è l’evidenza che i genitori possono usare per prendere decisioni informate sulla salute dei propri figli.”
Anche Paul Offit, direttore del Vaccine Education Center e medico infettivologo presso l’Ospedale Pediatrico di Filadelfia, ha commentato i risultati, sottolineando che l’alluminio è il terzo metallo più abbondante sulla Terra: “Ne siamo quotidianamente esposti attraverso il latte materno, l’aria e l’acqua. Le quantità presenti nei vaccini sono estremamente basse e non pericolose.”
Lo studio non ha trovato alcuna correlazione tra i livelli di alluminio contenuti nei vaccini infantili e nessuna delle 50 condizioni cliniche analizzate.