Una manovra di pochi secondi, un errore ancora da chiarire: tanto è bastato per trasformare un normale decollo in una catastrofe senza precedenti.
Un recente rapporto preliminare pubblicato dall’Aircraft Accident Investigation Bureau indiano AAIB, ha chiarito alcuni dettagli cruciali sull’incidente che ha coinvolto il volo Air India 171, schiantatosi il 12 giugno scorso ad Ahmedabad causando la morte di 260 persone. Secondo il documento, pochi istanti prima dell’impatto, gli interruttori di controllo del carburante dei due motori del Boeing 787-8 Dreamliner sono stati spostati dalla posizione di “marcia” a quella di “interruzione”, interrompendo così il flusso di combustibile e privandoli entrambi della spinta necessaria.
L’analisi sottolinea che i due piloti erano in evidente confusione circa questa impostazione, che ha portato alla perdita di potenza già subito dopo il decollo, infatti il volo è durato appena 30 secondi. Una volta raggiunta la massima velocità registrata, gli interruttori di cutoff sono stati azionati uno dopo l’altro in rapida successione, al momento però, non è stato possibile chiarire come ciò sia potuto avvenire.
Il movimento dei comandi di controllo del carburante, che normalmente permette di attivare o interrompere il flusso ai motori, è stato seguito dal tentativo di riportarli in posizione di marcia, ma la spinta non è stata sufficiente a impedire la rapida discesa del velivolo.
Terry Tozer, esperto di aviazione ed ex pilota di linea, in un’intervista a Sky News, ha spiegato che in caso di guasto una procedura comune prevede proprio il riciclo degli interruttori da “on” a “off” e nuovamente a “on”, per procedere con un riavvio del motore. Tuttavia, l’altitudine troppo bassa non ha lasciato il tempo necessario all’aereo per riprendersi, rendendo la situazione irreversibile. Tozer ha definito “assolutamente bizzarro” che gli interruttori di spegnimento siano stati disattivati così pochi secondi dopo il decollo.
Nel momento finale del volo, il registratore vocale della cabina di pilotaggio ha rilevato un momento di tensione tra i due piloti: uno di loro ha chiesto all’altro perché avesse disattivato gli iniettori, mentre l’altro ha negato di averlo fatto. La nota non ha tuttavia attribuito la responsabilità a Boeing, che si è dichiarata disponibile a supportare l’indagine.
Il ministro dell’aviazione civile indiano ha invitato alla cautela, sottolineando che i risultati sono parziali e che è necessario attendere il rapporto finale prima di trarre conclusioni definitive.
Air India ha confermato la piena collaborazione con le autorità investigative e ha annunciato controlli più approfonditi sull’intera flotta dei suoi 33 Boeing 787 Dreamliner per prevenire eventuali futuri incidenti.
Le scatole nere dell’aereo, recuperate pochi giorni dopo l’incidente, sono state scaricate e analizzate in India, fornendo dati essenziali per la comprensione delle cause di una delle peggiori tragedie aeree nella storia recente del Paese.