Il Partito Democratico degli Stati Uniti ha bisogno di risollevarsi, e probabilmente il modo migliore per farlo è partendo dai giovani. Vanno in questa direzione i Majority Democrats, una recente iniziativa che ha riunito circa 30 rappresentati democratici eletti a livello federale, statale e locale. Tutti hanno attraversato esperienze elettorali significative e vogliono sfidare la vecchia guardia del Partito Democratico che, a loro dire, starebbe frenando le potenzialità elettorali.
Sul perché il Partito Democratico abbia perso terreno sullo scenario politico americano hanno opinioni diverse, per alcuni è stata la candidatura di Joe Biden alle presidenziali a segnare la sconfitta, per altri è stata l’eccessiva attenzione prestata al tema dell’aborto o all’opposizione a Trump a scapito dei temi economici. Altri ancora credono che sia stata la scelta dei democratici di chiudere le scuole a minare la fiducia dei propri elettori.
Ma a parte le cause, i temi centrali sono quello economici, legati quindi al costo della vita; l’altro perno principale è la sfida all’establishment del partito. “Se non costruiamo questo partito ampio che può conquistare le maggioranze”, afferma la deputata e leader dell’iniziativa Angie Craig del Minnesota al New York Times, “ci avviamo a diventare il partito della minoranza permanente alle elezioni nazionali”. Da qui il “Majority” davanti a “Democrats”.
Majority Democrats è attualmente una rete di confronto politico grazie alla quale parlare e favorire un confronto di scambio di idee e posizioni. Verranno ad esempio organizzati eventi pubblici estivi, oltre che maniere di sostegno reciproco dei candidati ai vari livelli politici ai quali lavorano.
Il direttore esecutivo del gruppo è Rohan Patel, ex dirigente Tesla ed ex membro dell’amministrazione Obama. Gli addetti alla comunicazione sono Lis Smith, Eric Koch, Andrew Mamo e Jackie Rosa. Come fa notare il Nyt, esistono già formazioni analoghe, ma i Majority Democrats vantano una rete ampia, soprattutto di rappresentanti eletti in grado di supportare ai vari livelli le sfide elettorali.
Per aderire al gruppo, non esistono prerequisiti ideologici, come sottolineano gli organizzatori, anche se il gruppo è di centro-sinistra; assenti anche limiti d’età, nonostante sia formato prevalentemente da giovani. “Dobbiamo essere disposti a coalizzarci anche con chi non condivide il 100% delle nostre posizioni” afferma il deputato statale del Texas che valuta una corsa al Senato James Talarico.
Essere il partito “anti-Trump può forse farci vincere un’elezione di medio termine”, dice Anne Craig, deputata del Minnesota, “ma non ci farà mai costruire maggioranze durature. Dobbiamo spiegare chiaramente per cosa lottiamo, come partito”.