Una nuova ricerca condotta su decine di migliaia di cartelle cliniche statunitensi, ha rilevato un’associazione tra l’uso frequente del farmaco Gabapentin e un aumento del rischio di demenza e di decadimento cognitivo lieve (MCI). Spesso prescritto per il mal di schiena come alternativa agli oppioidi, il farmaco sarebbe collegato a un rischio fino all’85% più elevato di MCI e al 40% più alto di demenza nei pazienti con oltre 12 prescrizioni. Il fenomeno riguarda in particolare gli adulti tra i 35 e i 64 anni.
Come si evince dal comunicato stampa sullo studio pubblicato su Scimex, per indagare meglio questa correlazione, i ricercatori hanno utilizzato i dati in tempo reale di TriNetX, una rete di ricerca sanitaria federata che raccoglie cartelle cliniche elettroniche da 68 organizzazioni sanitarie negli Stati Uniti.
Lo studio ha confrontato i registri anonimi di 26.414 pazienti adulti a cui era stata prescritta gabapentina con quelli di un numero equivalente di pazienti a cui non era stata prescritta, tutti affetti da dolore lombare cronico tra il 2004 e il 2024. Sono stati considerati anche dati demografici, condizioni preesistenti e l’uso di altri farmaci analgesici.
I pazienti che avevano ricevuto sei o più prescrizioni di gabapentin presentavano una probabilità del 29% maggiore di ricevere una diagnosi di demenza e dell’85% maggiore di ricevere una diagnosi di MCI entro 10 anni dalla diagnosi iniziale di dolore.
Stratificando i dati per età, è emerso che gli adulti tra i 18 e i 64 anni a cui era stato prescritto il farmaco avevano più del doppio delle probabilità di sviluppare entrambe le condizioni rispetto ai pazienti che non lo avevano assunto.
Gli autori invitano alla cautela e raccomandano un monitoraggio più attento, pur precisando che il legame osservato non è ancora stato dimostrato in modo definitivo.