Il governatore della California, Gavin Newsom, chiede da mesi al Congresso – controllato dai repubblicani – di sbloccare 40 miliardi di dollari in aiuti federali per ricostruire scuole, ospedali, chiese e abitazioni distrutte dagli incendi a Los Angeles. La richiesta, presentata a fine febbraio, è però ancora ferma.
Secondo il Washington Post, il presidente Donald Trump e altri esponenti del Partito Repubblicano accusano la California democratica di aver gestito male l’emergenza incendi e chiedono concessioni politiche, come l’adozione di leggi più severe sull’identificazione degli elettori, in cambio dei fondi. Ore prima di un incontro con Newsom, Trump aveva addirittura minacciato di bloccare ogni finanziamento se queste condizioni non fossero state accettate.
Durante e dopo l’incontro, Trump ha continuato ad attaccare Newsom, definendo lui e i funzionari locali “incompetenti”.
Nel frattempo, per il Texas la situazione è stata molto diversa. Sempre secondo il Washington Post Trump ha sbloccato rapidamente e senza condizioni gli aiuti federali in seguito alle gravi inondazioni che hanno colpito lo Stato. Questo atteggiamento ha sollevato accuse di doppio standard, con il presidente accusato di usare i disastri naturali a fini politici, premiando gli stati alleati e penalizzando quelli guidati da avversari.
Newsom ha ribadito che l’assistenza in caso di disastri non dovrebbe essere politicizzata. Ha sottolineato che anche altri Stati – incluso proprio il Texas – hanno richieste di fondi in attesa e che il governo federale dovrebbe trattare tutte le emergenze allo stesso modo.
Intanto, il programma federale di rimozione dei detriti ha già portato allo sgombero di oltre 9.100 delle quasi 9.900 proprietà colpite dagli incendi. Il dato non include edifici commerciali né i circa 2.000 proprietari che hanno scelto appaltatori privati.