In un vertice carico di incertezze, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha incontrato a Kuala Lumpur, per la prima volta da mesi, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, a margine della riunione ministeriale dell’ASEAN in Malesia. Quaranta minuti di colloquio che non hanno prodotto svolte decisive, ma hanno mostrato uno spiraglio, seppur incerto, nella crisi ucraina.
Rubio ha riferito ai giornalisti di aver ricevuto da Lavrov una “nuova proposta” per la fine del conflitto, definendola “una nuova idea o concetto che riporterò al Presidente Trump”. Non è, ha sottolineato, “qualcosa che porta automaticamente alla pace, ma forse un’apertura per costruire un percorso”. Il segretario si Stato ha precisato che “non si tratta di un nuovo approccio strutturato, ma di un’idea che potrebbe essere sviluppata”. Tuttavia, il clima resta pesante. “Ho fatto eco ai sentimenti del Presidente Trump: delusione e frustrazione per l’assenza di progressi concreti”, ha dichiarato Rubio. Il giorno precedente, il capo della Casa Bianca aveva criticato apertamente Vladimir Putin, accusandolo di essere “gentile in pubblico ma inutile nei fatti” e annunciando la revoca della sospensione alla fornitura di armi difensive all’Ucraina.
Secondo fonti dell’amministrazione, la sospensione iniziale della fornitura di armi a Kiev, poi revocata, era stata decisa unilateralmente dal Segretario alla Difesa Pete Hegseth, senza previo coordinamento con la Casa Bianca. Una scelta che ha colto di sorpresa lo stesso presidente e che ha sollevato tensioni interne, costringendo l’esecutivo a precisare che si trattava di una pausa “tecnica”, destinata a una revisione logistica e non a una svolta politica. Trump, irritato per non essere stato consultato, ha reagito con rapidità ordinando la ripresa delle consegne.
🇷🇺🇺🇸 Russia’s Foreign Minister Sergey Lavrov and US Secretary of State @marcorubio hold talks on the sidelines of #ASEAN events
📍 Kuala Lumpur, July 10#RussiaUSA pic.twitter.com/1WuxkwWOHh
— MFA Russia 🇷🇺 (@mfa_russia) July 10, 2025
L’incontro tra Rubio e Lavrov si è svolto poche ore dopo un massiccio attacco combinato russo con 18 missili e oltre 400 droni su Kiev e altre aree dell’Ucraina, in quello che, secondo Volodymyr Zelensky, è stato uno degli assalti più intensi e devastanti da mesi. “È stato un attacco profondo, forse il più pesante mai visto così vicino al confine polacco -, ha affermato Rubio -. Non è certo il contesto ideale per parlare di pace”.
Mosca, dal canto suo, ha descritto l’incontro tra i due ministri deli Esteri come “franco”, aggiungendo che nella conversazione si è discusso anche della situazione in Siria, Iran e di altre questioni globali. Fonti del Ministero degli Esteri russo hanno parlato di un “approccio nuovo” alla pace, senza tuttavia fornire dettagli.
Rubio ha insistito sul fatto che la posizione americana rimane di principio: “Non voglio promettere troppo. Le trattative richiedono tempo, ma è frustrante vedere come la Russia continui a colpire mentre parla di diplomazia. Non ci sono progressi reali sul cessate il fuoco”.
Secondo Rubio, la decisione presa dal segretario alla Difesa Hegseth è stata una “sospensione tecnica, non politica” e ha ribadito che “gli aiuti all’Ucraina stanno procedendo come previsto dal Congresso”. In parallelo, l’amministrazione americana sta lavorando con il Senato a un nuovo pacchetto di sanzioni contro l’industria energetica russa. “Trump ne ha parlato come di un’opzione concreta -, ha confermato Rubio -. Abbiamo discusso con il Senato su come strutturarlo. Il presidente vuole mantenere flessibilità, ma il momento delle sanzioni potrebbe arrivare presto.” Il leader della maggioranza al Senato, John Thune, ha dichiarato che “c’è molto interesse a farlo passare rapidamente”, mentre il segretario di Stato ha detto ai russi che “era stato loro detto da tempo che questo momento sarebbe arrivato”.
Rubio ha colto l’occasione per lanciare un appello agli alleati europei. “Ci sono batterie di missili Patriot disponibili in vari Paesi europei, eppure nessuno vuole separarsene. Se vogliamo difendere davvero l’Ucraina, è ora che l’Europa faccia la sua parte.”
Concludendo, il segretario di Stato ha sottolineato che l’amministrazione Trump continuerà a perseguire ogni possibile via diplomatica, ma che “le chiacchiere devono seguire ai fatti”. E mentre a Washington cresce la pressione per nuove misure contro Mosca, Rubio ha lasciato intendere che tutto, ora, dipenderà dalle prossime mosse del Cremlino. “Capiamo che queste cose richiedono pazienza, ma anche la pazienza ha un limite.”