Dopo la recente notizia sulla fine dell’obbligo di rimuovere le scarpe ai controlli di sicurezza degli aeroporti americani, arriva una rivoluzione analoga in Europa: nei paesi dell’area Schengen e in quelli aderenti all’Associazione europea di libero scambio non sarà più obbligatorio esibire il documento di identità. A rivelarlo è un’esclusiva del Corriere della Sera, che dà notizia della nuova disposizione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) che ha avuto il via libera dal ministero dell’Interno. I paesi dell’area Schengen, cioè della cosiddetta zona europea senza frontiere, sono tutti i 27 paesi dell’Unione Europea ad eccezione dell’Irlanda e di Cipro; mentre quelli dell’Associazione europea di libero scambio sono Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.
La nuova regola, in vigore da subito, è una “modifica del programma nazionale per la sicurezza dell’aviazione civile”. Stando a quanto era in vigore antecedentemente il “vettore aereo è responsabile della verifica al gate, all’atto dell’imbarco, della concordanza tra il nominativo del passeggero riportato sulla carta d’imbarco con quello risultante da un documento di identità, previo riscontro visivo dell’identità del passeggero”.
Un aspetto che viene adesso a mancare, come si legge nel documento: “la mancata applicazione della verifica della concordanza non compromette un adeguato livello di sicurezza in quanto garantito dall’applicazione delle specifiche misure di sicurezza previste per lo screening del passeggero, come prescritto dalla vigente normativa dell’Unione europea”. Tuttavia, potrebbero essere fatti controlli a campione, quindi comunque sarà bene portare il documento con sé, anche nel caso in cui si rientri da destinazioni in cui non è prevista la stessa misura. Fatto che rende utile la novità prevalentemente per i voli nazionali, un altro paese che non richiede il documento all’imbarco è la Germania.
Una deroga, richiesta dal Viminale, potrebbe essere applicata alle tratte sensibili per l’emigrazione irregolare, tra cui potrebbe esserci la Francia. A beneficiare della misura, secondo i dati Enac, saranno 51 milioni di passeggeri che partiranno dall’Italia entro la fine dell’anno.