Una tragedia sconvolgente ha scosso l’aeroporto di Bergamo Orio al Serio nella mattinata di martedì. Un uomo di 35 anni ha perso la vita in circostanze drammatiche, risucchiato dal motore di un aereo Airbus A319 della compagnia Volotea che si stava preparando al decollo per un volo diretto in Spagna.
Secondo quanto emerso dalle prime indagini, la vittima non era né un passeggero né un membro del personale aeroportuale. Si tratterebbe di una persona con problemi di tossicodipendenza, che sarebbe riuscita a superare i controlli di sicurezza e a introdursi nell’area operativa dello scalo, apparentemente con l’intenzione di togliersi la vita.
La scena, descritta da alcuni testimoni presenti sul posto, è stata di una drammaticità estrema. L’uomo, inseguito da alcuni steward e agenti della sicurezza, si sarebbe prima diretto verso il motore destro del velivolo. Poi avrebbe aggirato l’aereo, avvicinandosi pericolosamente al motore sinistro, dove si è consumata la tragedia. I passeggeri, già in fase d’imbarco, hanno assistito impotenti alla scena. “Stavamo salendo le scale – ha raccontato uno di loro – e abbiamo visto tutto.”
Le operazioni all’interno dell’aeroporto sono state immediatamente sospese. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia aeroportuale e il personale di emergenza. Il volo è stato cancellato, mentre le autorità hanno avviato un’indagine per chiarire come sia stato possibile che l’uomo riuscisse a penetrare fino alla pista, eludendo le misure di sicurezza in un’area altamente sorvegliata.
Fabrizio S. Bovi, pilota ed esperto di aeronautica, ha spiegato la pericolosità estrema dei motori a turboventola, soprattutto durante le fasi di accensione e decollo. “Un motore acceso può esercitare un effetto risucchio potentissimo: già a un metro di distanza l’aria può viaggiare oltre i 150 km/h. In condizioni operative elevate, può aspirare oggetti anche a dieci metri.”
“Il fan anteriore – ha aggiunto Bovi – è in grado di risucchiare persino un carrello portacontainer. Figurarsi una persona che vi si avvicina volontariamente, o nel tentativo di sfuggire.”
L’aeroporto di Milano-Bergamo è rimasto chiuso dalle 10:20 alle 12:00 per consentire le operazioni di messa in sicurezza e i rilievi da parte delle autorità. La SACBO, società di gestione dello scalo, ha espresso cordoglio per l’accaduto e ha confermato che sono in corso approfondimenti sull’accaduto da parte delle forze dell’ordine.
L’episodio drammatico solleva domande urgenti sul livello di sorveglianza e sui protocolli di sicurezza degli aeroporti italiani.