Nonostante il recente aumento del pericolo di attentati che ha fatto seguito allo scontro con l’Iran, dalla Transportation Security Administration (TSA) arriva una notizia che farà felici molti: non sarà più obbligatorio rimuove le scarpe ai controlli di sicurezza, perlomeno in diversi e importanti aeroporti del paese. I dipendenti dell’agenzia ne erano già venuti a conoscenza da una settimana e l’indiscrezione era arrivata alla stampa; con una nota ufficiale della TSA è arrivata la conferma. Sottile mossa propagandistica di Trump o miglioramento tecnologico? Non è dato sapere.
Fatto sta che nella mattina americana di martedì circola il post su X di una donna: “Stamattina ho preso un volo da LaGuardia e quando mi sono tolto le scarpe, l’agente della TSA mi ha sgridato come se fossi una pazza che stava facendo qualcosa di completamente inaspettato.” Lunedì sera due giornalisti di CBS News hanno raccontato di non aver rimosso le scarpe al Los Angeles International Airport e, anche in questo caso, al LaGuardia di New York.
La misura era entrata in vigore vent’anni fa, cinque anni dopo il fallito attentato terroristico del dicembre 2001 ad opera del britannico Richard Reid, che trasportava bombe fatte in casa nelle suole delle scarpe. L’uomo si imbarcò in un volo American Airlines diretto da Parigi a Miami ma fallì nel suo tentativo, l’equipaggio lo immobilizzò e l’aereo venne dirottato a Boston. Come emerse in seguito, la bomba sarebbe stata in grado di bucare la fusoliera dell’aereo e farlo precipitare.
La nuova misura, implementata in questi giorni, rimane ancora con qualche alone di mistero, ma nella nota diffusa dalla Tsa viene detto che l’obiettivo è la sua rimozione in tutti gli aeroporti. A non salvarsi saranno i passeggeri che faranno scattare l’allarme agli scanner o ai rilevatori magnetici, in quel caso le calzature andranno comunque rimosse.