Dopo settimane di congetture e minacce, Elon Musk ha annunciato la creazione del suo partito, l’“America Party”, sul suo profilo di X. Il post si limita solo alla mera constatazione. Non sono stati rilasciati sono altri dettagli che possano far intendere come rompere il sistema bipartitico su cui si fonda la società americana né quali sono i prossimi passi del CEO di Tesla.
“Quando si tratta di far andare in bancarotta il nostro Paese con sprechi e corruzione – si legge nel post su X – viviamo in un sistema monopartitico, non in una democrazia. Oggi l’America Party è nato per restituirvi la libertà”.
È da oltre un mese che Musk minaccia la creazione di un nuovo partito in seguito alla faida scoppiata fra lui e il presidente Donald Trump a causa dell’approvazione della “Big, Beautiful Bill”. A inizio giugno, l’uomo più ricco del mondo, che è stato il braccio destro del capo della Casa Bianca finanziando la sua campagna elettorale e sostenendo la rivoluzione governativa attraverso il DOGE, si è scagliato contro la legge di bilancio ammonendo il Congresso di non approvarla. Dopo qualche settimana, sembrava che i due si fossero riappacificati. Tuttavia, a fronte dell’approvazione del budget federale da parte del Congresso, Musk ha di nuovo annunciato l’intenzione di fondare un nuovo partito lanciando un sondaggio su X nel giorno dell’Indipendenza. Come nel primo, svolto circa un mese fa, la maggioranza (il 65,4% contro il 34,6% di 1,2 milione di votanti) ha scelto il sì.
Ora non è chiaro come Musk affronterà il processo di formazione di un nuovo partito. Dovrà prendere atto di numerose leggi statali, uniche per ciascuno dei 50 Stati, e di lunghe procedure di accesso alle schede elettorali. In alcuni casi, per iscrivere i suoi candidati a un’elezione il partito deve presentare un certo numero di firme e una data percentuale di voti. Data la complessità del sistema, ci sono partiti che sono stati fondati decenni fa e che continuano ancora oggi a impegnarsi affinché vengano riconosciuti in alcune aree.
Le intenzioni comunque sono già state dichiarate su X. Visto l’equilibrio precario della maggioranza al Congresso, i futuri esponenti dell’America Party verrebbero candidati per 2 o 3 seggi chiave al Senato e per una decina di distretti alla Camera. basterebbero pochi voti per ottenere un potere di ricatto legislativo enorme. “Basta infilarsi nelle crepe del sistema per controllarne il flusso”, ha scritto Musk.