Gli astronomi associati al progetto ATLAS (Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System), – un programma di sorveglianza del cielo con sede alle Hawaii che monitora oggetti vicini alla Terra e oggetti potenzialmente pericolosi – hanno individuato un nuovo oggetto misterioso proveniente da fuori il Sistema Solare, battezzato 3I/ATLAS. Inizialmente identificato con la sigla A11pl3Z, è stato osservato per la prima volta a fine giugno dall’astronomo Sam Deen e confermato dall’Unione Astronomica Internazionale come oggetto interstellare il 1° luglio 2025.
Si tratta del terzo oggetto interstellare mai rilevato, dopo Oumuamua nel 2017 e la cometa Borisov nel 2019. Secondo gli esperti, il corpo celeste — che sembra essere significativamente più grande dei precedenti — segue una traiettoria iperbolica che ne conferma l’origine esterna al Sistema Solare. Tuttavia, la sua natura precisa resta incerta: potrebbe trattarsi di una cometa attiva o persino di un grande asteroide.
Il noto fisico di Harvard Avi Loeb ha ipotizzato che, come nel caso di Oumuamua, anche questo oggetto possa avere un’origine artificiale, ipotesi che ha riacceso il dibattito tra gli studiosi di intelligenza extraterrestre.
Attualmente, 3I/ATLAS si trova vicino all’orbita di Giove e si muove a circa 60 chilometri al secondo. La NASA ha dichiarato che il corpo raggiungerà il punto più vicino al Sole intorno al 30 ottobre 2025, arrivando a circa 130 milioni di miglia dalla nostra stella, poco all’interno dell’orbita di Marte. Subito dopo, è previsto che l’oggetto lasci nuovamente il Sistema Solare, tornando nello spazio interstellare.
Nonostante la sua velocità elevatissima e le dimensioni stimate intorno ai 20 chilometri, 3I/ATLAS non rappresenta alcuna minaccia per la Terra. Gli astronomi prevedono che sarà osservabile con telescopi amatoriali tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, offrendo un’opportunità unica di studio.
Il dottor Mark Norris, docente di astronomia presso la University of Central Lancashire, ha commentato:
“Se confermato, sarà il terzo oggetto interstellare conosciuto che abbiamo scoperto nel nostro sistema solare, fornendo ulteriori prove che tali vagabondi interstellari sono relativamente comuni nella nostra galassia.”