Dopo aver sostanzialmente detto “no” a Donald Trump nella telefonata di giovedì, Vladimir Putin ha ribadito le sue intenzioni di continuare la guerra in Ucraina con una notte di intensi attacchi che hanno colpito quasi tutti i quartieri di Kiev. Una coltre di fumo acre aleggiava su Kyiv venerdì mattina: le ore di oscurità sono state nuovamente scandite dal crepitio delle armi di difesa aerea, dal ronzio dei droni e da forti esplosioni. L’Ucraina ha dichiarato che la Russia ha lanciato un numero record di 550 droni e 11 missili durante la lunga notte di bombardamenti.
Trump si è detto “deluso” dal fatto che Putin non fosse pronto a porre fine alla guerra contro l’Ucraina: “Sono molto deluso dalla conversazione che ho avuto oggi con il presidente Putin, perché non credo che sia disposto (a fermarsi), ed è un vero peccato».
Secondo le autorità russe, una donna è stata uccisa in Russia a seguito di attacchi con droni da parte dell’Ucraina. Il governatore ad interim della regione russa di Rostov, nel sud del Paese, ha dichiarato che la donna è morta in un attacco a un villaggio non lontano dal confine ucraino.
I raid aerei notturni russi hanno stabilito un nuovo record, secondo l’aeronautica ucraina, con 72 dei 550 droni che sono riusciti a penetrare le difese aeree – superando il precedente record di 537 droni lanciati sabato scorso.
Le sirene antiaeree hanno suonato per oltre otto ore mentre diverse ondate di attacchi colpivano Kyiv, definita “l’obiettivo principale degli attacchi”, ha affermato l’aeronautica sull’app Telegram.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha condannato uno degli attacchi “più dimostrativamente significativi e cinici” della guerra, descrivendo una “notte dura e insonne”. Sottolineando che l’attacco è avvenuto subito dopo la telefonata tra Putin e Trump, Zelensky ha aggiunto in un post su Telegram: “La Russia dimostra ancora una volta di non avere alcuna intenzione di porre fine alla guerra”. Ha quindi invitato gli alleati internazionali – in particolare gli Stati Uniti – ad aumentare la pressione su Mosca e a imporre sanzioni più severe.
Zelensky però continua a insistere riguardo alla fornitura di armi statunitensi, dopo la decisione di Washington di sospendere alcune spedizioni di armi cruciali per l’Ucraina, incluse quelle utilizzate per la difesa aerea. Kyiv ha avvertito che la decisione compromette la sua capacità di difendersi anche dall’avanzata russa lungo le linee del fronte.
Parlando con i giornalisti, Trump ha detto invece che “non abbiamo” interrotto completamente il flusso di armamenti e ha addirittura attribuito la colpa all’ex presidente Joe Biden per “aver svuotato tutto il nostro Paese dandogli armi, e dobbiamo assicurarci di averne abbastanza per noi stessi”.
Filmati condivisi sui social media dal servizio di emergenza statale ucraino mostrano i vigili del fuoco mentre cercano di spegnere incendi a Kyiv dopo il massiccio attacco notturno russo.
Secondo le autorità ucraine, almeno 23 persone sono rimaste ferite negli attacchi a Kyiv. Sono stati danneggiati infrastrutture ferroviarie, scuole, edifici e automobili in tutta la capitale. Il ministro degli Esteri polacco, Radosław Sikorski, ha dichiarato che anche l’ambasciata polacca è stata danneggiata. Gli attacchi russi hanno colpito anche le regioni di Sumy, Kharkiv e Chernihiv.