Il regime di Nayib Bukele nel Paese centroamericano di El Salvador ha avviato dal marzo 2022 una lotta senza quartiere alle gang criminali: stato di emergenza e arresti sommari di decine di migliaia di persone. La guerra al crimine dichiarata da Bukele gli è valsa una forte popolarità e la rielezione nel 2024 per un secondo mandato, tecnicamente incostituzionale.
Le foto delle carceri dove il presidente salvadoregno ha rinchiuso decine di migliaia di persone hanno fatto il giro del mondo, il simbolo della sua politica è il maxi-penitenziario Cecot (Centro di confinamento contro il terrorismo), luogo dove vengono portati i membri delle cosiddette maras, potenti gang che operano nel paese.
La notizia è che lo stilista Willy Chavarría, di origine messicana ma nato negli Stati Uniti, ha presentato alla Paris Fashion Week una sfilata in cui ha fatto inginocchiare uomini vestiti interamente di bianco con le mani dietro la schiena, abbigliamento molto simile a quello dei prigionieri detenuti al Cecot, facendo così un chiaro richiamo provocatorio a Bukele. Al Cecot sono anche detenuti 252 venezuelani espulsi dagli Stati Uniti.
Bukele ha risposto non senza ironia, “siamo pronti a mandarli a Parigi non appena riceveremo il via libera dal governo francese”. Si è aggiunta la dichiarazione del Segretario stampa della presidenza salvadoregna, la sfilata “rendeva omaggio ai criminali incarcerati al Cecot”.
Sotto il regime di Bukele, ampiamente criticato dalle organizzazioni umanitarie per i metodi dozzinali con cui ha preso a più non posso persone dalle strade, sono state arrestate 86.000 persone, di cui circa 8.000 sono state rilasciate.