Un memorandum della Divisione Civile del Dipartimento di Giustizia recentemente divulgato rivela che l’amministrazione Trump sta dando priorità agli sforzi volti a privare alcuni cittadini americani naturalizzati della loro cittadinanza. La comunicazione interna datata 11 giugno, indirizzata a tutti i dipendenti della Divisione Civile dal viceprocuratore generale Brett A. Shumate, delinea un ampio mandato per “perseguire al massimo i procedimenti di denaturalizzazione”. A differenza dei procedimenti penali, gli imputati nei casi civili non hanno diritto alla rappresentanza legale e l’onere della prova per vincere una causa è più leggero.
Shumate elenca dieci diverse categorie per giustificare il perseguimento di tali casi. Alcune sono abbastanza chiare, come “individui che hanno commesso torture, crimini di guerra e altre violazioni dei diritti umani” o “individui che hanno commesso traffico di esseri umani, reati sessuali o crimini violenti”. Altre riguardano l’ottenimento fraudolento della cittadinanza attraverso la corruzione di funzionari governativi o “false dichiarazioni rilevanti”. Alcune categorie chiave, tuttavia, sono vaghe, come l’ordine di Shumate di intentare cause contro “individui che rappresentano un potenziale pericolo per la sicurezza nazionale”.
Definire cosa si qualifica come una questione di sicurezza nazionale può essere politicamente delicato. Gli organizzatori dell’insurrezione del 6 gennaio, come Stewart Rhodes ed Enrique Tarrio, sono stati incarcerati per il loro tentativo sedizioso di ribaltare con la violenza i risultati di un’elezione, fino a quando l’amministrazione Trump non li ha graziati; dall’altro lato, l’attivista filopalestinese e residente legale Mahmoud Khalil, che non ha precedenti di atti o retorica violenti, è stato detenuto senza accuse per mesi e rimane minacciato di espulsione sulla base della valutazione del Segretario di Stato Marco Rubio, secondo cui la sua presenza negli Stati Uniti – e non le sue parole o azioni – è contraria alla politica estera degli Stati Uniti.
Nel caso in cui un individuo preso di mira dall’amministrazione non rientri in nessuna delle categorie ritenute appropriate per intraprendere un’azione legale, Shumate afferma che la Divisione per i diritti civili “si riserva la facoltà di perseguire casi al di fuori di queste categorie, se lo ritiene opportuno”.
La rivelazione arriva dopo una decisione della Corte Suprema della scorsa settimana che consente all’amministrazione Trump di negare la cittadinanza “jus soli” ai figli degli immigrati. Secondo il Migration Policy Institute, circa 25 milioni di americani sono cittadini naturalizzati.