Non meno di 18 palestinesi hanno perso la vita nell’attacco dei droni israeliani a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale, dove, stando alle prime indiscrezioni, una cellula di Hamas stava tentando di prendere il controllo del mercato locale.
I droni israeliani hanno sparato contro gli agenti di una forza di polizia di Hamas, vestiti in abiti civili e con maschere, membri di Sahm, un’unità di sicurezza incaricata di fermare i saccheggiatori e di reprimere i commercianti che immettono aiuti umanitari rubati sul mercato nero.
Il Ministero degli Interni guidato da Hamas, che coordina l’unità in questione, ha condannato l’attacco, accusando Tel Aviv di aver commesso “un nuovo crimine contro un’unità di polizia incaricata di mantenere l’ordine pubblico”.
Le riprese video dell’accaduto mostrano corpi sparsi a terra e acquirenti in preda al panico che urlano, mentre le ambulanze si precipitano a soccorrere i feriti. Stando a quanto riportato dalla BBC, l’attacco è iniziato quando l’unità Sahm stava distribuendo sacchi di farina e altri beni confiscati a saccheggiatori e commercianti, armati a loro volta di pistole e kalashnikov.
I droni israeliani hanno poi sganciato due missili, uccidendo 18 presenti. Tra le vittime vi sarebbero anche donne e bambini. Non è ancora chiaro, invece, se gli agenti vicini ad Hamas siano stati eliminati.
L’ennesima strage è avvenuta in un momento in cui i civili di Gaza continuano ad avere difficoltà ad accedere agli aiuti umanitari, con sparatorie quasi quotidiane segnalate nei pressi dei siti di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation (GHF) sostenuta da Stati Uniti e Israele, nella parte meridionale e centrale di Gaza, mentre i beni limitati disponibili nei mercati venduti a prezzi fortemente gonfiati.
La GHF, accusata di violare i principi umanitari da numerose associazioni internazionali, ha ricevuto giovedì altri 30 milioni di dollari di finanziamenti dagli USA, che hanno sostenuto gli sforzi israeliani per farla diventare la più grande organizzazione umanitaria a Gaza.
Giovedì, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha poi accusato Hamas di “aver preso ancora una volta il controllo degli aiuti umanitari e di averli rubati ai civili” nel nord di Gaza. Il ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra, Itamar Ben Gvir, ha quindi chiesto al premier di bloccare l’ingresso degli aiuti nella Striscia.