In programma tagli per 2,7 miliardi al National Cancer Institute
Il taglio di miliardi di dollari al National Cancer Institute (NCI), che sarebbe nei piani di Donald Trump, potrebbe significare la morte di molti più pazienti. Secondo una proposta di bilancio per il 2026, verrebbero tagliati quasi 2,7 miliardi di dollari all’agenzia — il più grande finanziatore mondiale della ricerca sul cancro — pari a un calo del 37,2% rispetto all’anno precedente, in una strategia mirata a ridurre personale e fondi. “Questi tagli sono assolutamente strazianti”, ha dichiarato al Guardian Erin Lavik, ex vicedirettrice e direttrice della tecnologia della divisione di prevenzione del cancro del NCI. Lavik è stata licenziata a febbraio insieme a un gruppo di dipendenti in periodo di prova presso l’istituto; sospesa amministrativamente a marzo in seguito a una sentenza che ha bloccato i licenziamenti; e infine nuovamente licenziata ad aprile. “Non stiamo rendendo le cose più efficienti o migliori”, ha detto. “Quello che resta è una sorta di lavoro iterativo poco incisivo, mentre stiamo tagliando via tutto il potenziale della scienza trasformativa.” Non è chiaro quanti dipendenti dell’agenzia siano finora stati licenziati, ma fra il 28 febbraio e l’8 aprile, l’amministrazione Trump ha tagliato oltre 180 milioni di dollari in finanziamenti per progetti distribuiti dal NCI. Secondo Lavik, i tagli rischiano di compromettere programmi di ricerca su larga scala, come il National Community Oncology Research Program, che coinvolge ospedali comunitari in tutti gli Stati Uniti e garantisce ai pazienti l’accesso a sperimentazioni cliniche, cure oncologiche all’avanguardia, programmi di prevenzione e screening. Quest’anno, secondo le previsioni, negli Stati Uniti più di 618.000 persone moriranno di cancro.
Il j’accuse del New York Times contro Musk e Trump sulla chiusura dell’USAID
Il premio Pulitzer Nicholas Kristof firma un reportage durissimo da Liberia e Sierra Leone, documentando gli effetti della chiusura dell’agenzia americana per lo sviluppo: medicine inutilizzate, bambini morti per malaria e AIDS, ambulanze senza benzina. Sotto accusa Elon Musk, che aveva rivendicato di aver “fatto a pezzi” l’agenzia, e l’Amministrazione Trump, che nega le responsabilità. Il reportage mostra il caos nei programmi umanitari, la rinascita dell’HIV tra i neonati, e il rischio che la Cina riempia il vuoto lasciato dagli Stati Uniti.
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Trump sfida i giudici federali del Maryland e li cita tutti in giudizio
Il Dipartimento di Giustizia guidato da Pam Bondi ha intentato una causa senza precedenti contro tutti i 15 giudici federali del distretto del Maryland, accusandoli di “abuso di potere giudiziario” per aver imposto una sospensione automatica di 48 ore alle deportazioni, in attesa che i giudici valutassero i ricorsi. Secondo esperti legali, si tratta di un’escalation drammatica dell’attacco dell’Amministrazione Trump all’indipendenza della magistratura. Il governatore democratico Wes Moore parla di “tentativo trasparente di intimidire i giudici”. L’ex giudice federale Michael Luttig, noto esponente dell’ala conservatrice, ha definito l’iniziativa una minaccia “chiara e imminente” allo stato di diritto.
Trump limita i briefing al Congresso dopo il leak sui danni “limitati” ai siti nucleari iraniani
Il presidente ha annunciato la restrizione dei briefing classificati al Congresso dopo che un rapporto del Pentagono trapelato ha rivelato che gli attacchi aerei americani ai siti nucleari iraniani hanno ritardato il programma solo di “pochi mesi”, contrariamente alle affermazioni presidenziali di “obliterazione totale” e danni per “decenni”. Pentagono e FBI hanno avviato un’indagine criminale sulla fuga di notizie. I democratici accusano Trump di nascondere informazioni che contraddicono le sue versioni, con il leader della minoranza Schumer che parla di “insicurezza presidenziale” piuttosto che di sicurezza nazionale. I democratici del Congresso denunciano la violazione della legge che garantisce piena informazione ai comitati intelligence.
Da incontro informale a trattamento regale Trump riceverà in Gran Bretagna tutti gli onori della visita di Stato
Donald Trump sarà accolto in settembre con una sontuosa visita di Stato a Windsor, la seconda della sua carriera e un primato fra i presidenti americani. Il premier britannico Keir Starmer ha voluto anticipare e potenziare l’invito iniziale di re Carlo, puntando su una cerimonia “con fanfare e tiara” per assecondare la nota fascinazione di Trump per la monarchia. Il programma comprenderà un banchetto di Stato e incontri a Windsor Castle. Prevista anche la partecipazione della principessa Kate, seppure con riserva data la sua convalescenza. La visita segna una svolta diplomatica e protocollare rispetto alle intenzioni iniziali di Buckingham Palace, che auspicava un approccio più graduale.