In Florida, tra motel fatiscenti, parcheggi abbandonati e periferie dimenticate, sessanta bambini sono tornati alla luce grazie a un’operazione meticolosa e capillare. DRAGON EYE, così è stata chiamata l’iniziativa, lanciata dagli U.S. Marshals, la più antica agenzia federale di polizia degli Stati Uniti, in collaborazione con una vasta rete di forze dell’ordine, servizi sociali e organizzazioni non governative. Si è trattato di un intervento mirato, durato due settimane, che ha scoperchiato una realtà feroce e sotterranea legata al traffico di esseri umani, abusi, e infanzie spezzate e portato all’arresto di otto persone.
In base a quanto emerso, DRAGON EYE è stata considerata dalle autorità l’operazione di salvataggio di minori scomparsi più efficace mai condotta dal sistema federale americano. Non si è trattato solo di localizzare minori tra i 9 e i 17 anni: gli agenti hanno tratto in salvo, soggetti a rischio di violenze, abusi, dipendenze o vittime dirette di sfruttamento sessuale.
I bambini provenivano da contesti diversi e spesso tragici. Molti erano fuggiti dalle proprie abitazioni o da case-famiglia, diventando prede ideali per i criminali. Altri erano stati sottratti da genitori o parenti non affidatari in violazione di ordini del tribunale, casi definiti di “interferenza nella custodia”. Alcuni si trovavano in luoghi estremamente pericolosi.
In diversi casi, gli agenti hanno scoperto che i piccoli erano stati adescati o sottratti con l’inganno da reti specializzate nel traffico sessuale. Gli investigatori hanno riportato casi di abusi fisici e psicologici estremi come ragazze rimaste incinte a causa delle violenze subite..
Il recupero non si è concluso con la localizzazione. Ogni giovane è stato interrogato con cautela, sottoposto a controlli medici, affiancato da operatori sociali e ricevuto in strutture sicure, con l’obiettivo di interrompere il ciclo di violenze e avviare percorsi di protezione e reinserimento sociale.
Il maresciallo William Berger, a capo del distretto centrale della Florida, ha evidenziato il valore dell’approccio multidisciplinare: “Non solo li abbiamo salvati, ma abbiamo posto le basi perché non vengano mai più persi”.
L’operazione DRAGON EYE non rappresenta un punto di arrivo, ma l’inizio di una risposta sistemica a una crisi invisibile. Ogni bambino recuperato racconta una storia di negligenza, fallimenti istituzionali, e soprusi da parte di adulti senza scrupoli.
Ogni anno negli Stati Uniti si registrano centinaia di migliaia di segnalazioni di minori scomparsi. Nel 2024, in base a dati FBI, alla fine dell’anno risultavano ancora 25.493 casi non risolti.