Dopo i recenti bombardamenti statunitensi contro tre siti nucleari iraniani, si apre una nuova fase di tensione internazionale, densa di incognite e rischi crescenti. A poche ore dagli attacchi, il Dipartimento di Stato ha emesso un avviso di “cautela mondiale”, chiedendo ai cittadini americani di tutto il mondo di prestare particolare attenzione. Un avvertimento che getta ombre inquietanti sulla possibilità di ritorsioni, sia virtuali che fisiche, contro interessi a stelle e strisce.
Il comunicato ufficiale diffuso domenica sera invita i residenti all’estero ad alzare il livello di attenzione, in relazione a possibili proteste e manifestazioni ispirate dal regime di Teheran. Il conflitto in corso tra Israele e Iran ha già causato interruzioni nei collegamenti internazionali e la chiusura temporanea dello spazio aereo in diverse aree del Medio Oriente.
Non si tratta inoltre di un allerta isolato: la nuova emergenza globale arriva in parallelo con un Bollettino del Sistema Consultivo Nazionale sul Terrorismo, diramato dal Dipartimento della Sicurezza Nazionale, segno che la minaccia viene ritenuta concreta e multilivello.
Nel comunicato, il Dipartimento mette in guardia anche contro possibili attacchi informatici da parte di gruppi filo-iraniani. L’intelligence americana, teme l’azione di “hacktivisti” motivati ideologicamente, ma anche di informatici legati direttamente al governo di Teheran, che potrebbero lanciare offensive digitali contro infrastrutture e reti sensibili negli Stati Uniti.
A tutto ciò si aggiunge il timore per eventuali vendette dirette: l’Iran, ha ricordato il governo, mantiene da tempo l’obiettivo di colpire funzionari statunitensi ritenuti responsabili dell’uccisione del generale Qassem Soleimani, avvenuta nel gennaio 2020. Gli analisti ritengono che un appello ufficiale da parte della leadership iraniana, magari sotto forma di sentenza religiosa, fatwa, potrebbe spingere singoli estremisti violenti a compiere attacchi sul suolo americano.
Infatti le autorità iraniane hanno definito gli attacchi “una grave provocazione” e hanno promesso una reazione “proporzionata”. Il messaggio, seppur non dettagliato, conferma che la crisi è tutt’altro che rientrata e potrebbe presto assumere una dimensione ancora più ampia e pericolosa.
In uno scenario internazionale segnato da crescenti tensioni, a preoccupare non è solo la sicurezza dei cittadini, ma la tenuta stessa degli equilibri globali. La sfida tra gli Usa e l’Iran si articola ormai su più livelli, militare, diplomatico e digitale, aprendo la strada a una possibile escalation dagli esiti imprevedibili.