Uno studio della Columbia University ha rilevato livelli elevati di arsenico nell’acqua potabile in diversi stati americani, soprattutto nel Midwest e nell’Ovest, tra cui Michigan, South Dakota, Nevada e California. Anche concentrazioni inferiori ai limiti stabiliti dall’Agenzia per la protezione ambientale (EPA), che fissa il livello massimo a 10 microgrammi per litro nei sistemi idrici pubblici, risultano associate a basso peso alla nascita e ad altri effetti negativi sulla gravidanza. Gli esperti invitano a rafforzare i controlli, soprattutto nelle aree che dipendono da falde sotterranee esposte alla contaminazione naturale. L’arsenico è infatti presente naturalmente nel suolo e nei sedimenti, e può infiltrarsi nei sistemi idrici pubblici.
Come spiega Anne Nigra, PhD, della Mailman School of Public Health della Columbia University, alte concentrazioni di arsenico possono causare condizioni gravi come il cancro, malattie della pelle e un maggior rischio di ipertensione e diabete.
Vasilis Vasiliou, professore di scienze della salute ambientale presso la Yale School of Public Health, ha spiegato che in alcuni Stati si rilevano “elevati livelli di arsenico principalmente a causa della geologia naturale, con un contributo anche da parte delle attività umane”. “L’arsenico si trova naturalmente nelle rocce e può passare nelle acque sotterranee in regioni con formazioni vulcaniche, ricche di minerali o sedimentarie”, diffuse nel Sud-Ovest, nel Midwest e in alcune aree della Central Valley californiana. L’esperto sottolinea che molte comunità colpite si approvvigionano di acqua potabile da pozzi, più esposti alla contaminazione da arsenico rispetto alle acque superficiali.