Venerdì, la giudice distrettuale del Massachussetts Allison Burroughs ha impedito all’amministrazione Trump di revocare il diritto dell’Università di Harvard di ospitare studenti internazionali.
L’ingiunzione preliminare vieta inoltre al governo di bloccare l’accesso dell’ateneo allo Student and Exchange Visitor Information System, un database federale che tiene traccia delle domande di visto per studenti. L’amministrazione aveva cercato di escludere l’università da tale programma, che permette a 7.000 alunni e neolaureati di studiare e lavorare legalmente negli Stati Uniti.
La giudice aveva precedentemente bloccato la decisione del governo federale con un’ordinanza restrittiva temporanea. A maggio, la Segretaria per la Sicurezza Nazionale Kristi Noem aveva affermato a che l’amministrazione stava revocando la possibilità di Harvard di ospitare studenti internazionali poiché aveva riscontrato “un ambiente universitario non sicuro, ostile agli studenti ebrei” all’interno del campus. Il governo Trump ha inoltre accusato l’ateneo di non essere riuscito a contrastare l’antisemitismo e di aver promosso politiche “razziste” di diversità, equità e inclusione.
La revoca è stata una delle ultime mosse intraprese dall’amministrazione contro Harvard, dopo che l’università si era rifiutata di aderire a una serie di richieste formulate dalla Task Force governativa istituita per combattere l’antisemitismo nei vari campus. Ad aprile, la task force aveva annunciato che avrebbe tagliato più di 2 miliardi di dollari di sovvenzioni dopo che l’ateneo dell’Ivy League aveva respinto le sue richieste
I vertici di Harvard hanno negato le accuse imputate dal governo, definendo le azioni dell’amministrazione “illegali e ingiustificate”.
Trump ha poi emesso un’ordinanza separata all’inizio di questo mese, vietando alla maggior parte degli studenti internazionali di entrare negli Stati Uniti per studiare ad Harvard. Burroughs ha bloccato l’iniziativa due settimane fa. In risposta alla sentenza del giudice di venerdì, un portavoce dell’ateneo ha dichiarato: “L’ordinanza del tribunale consente ci consente di continuare a ospitare studenti e studiosi internazionali mentre il caso va avanti. Harvard continuerà a difendere i propri diritti e quelli dei suoi alunni”.
Al contrario, l’assistente segretaria per gli affari pubblici del DHS, Tricia McLaughlin, ha affermato che la sentenza di Burroughs è “in diretto conflitto con i poteri conferiti al Presidente dalla Costituzione ai sensi dell’Articolo II e con quelli garantiti dalla legge federale”. “È un privilegio, non un diritto, per le università iscrivere studenti stranieri e beneficiare delle loro tasse”, ha aggiunto.
Molto più diplomatico, invece, è stato stranamente lo stesso Trump, che pochi minuti dopo la decisione della giudice, ha affermato su Truth che la sua amministrazione ha “lavorato a stretto contatto con Harvard ed è molto probabile che un accordo venga annunciato nel corso della prossima settimana o giù di lì”. “Hanno agito in modo estremamente appropriato durante questi negoziati e sembrano determinati a fare ciò che è giusto”, ha aggiunto il leader MAGA, “Se si raggiungesse un accordo sulla base di quanto discusso, sarebbe “incredibilmente” STORICO e molto positivo per il nostro Paese”.