Il 17 giugno 2025, nel giorno esatto in cui, quarantadue anni prima, Enzo Tortora veniva arrestato all’alba in una stanza d’albergo a Roma, sono state diffuse le prime immagini di Portobello, la nuova serie firmata da Marco Bellocchio. Nella clip, Fabrizio Gifuni. Nella clip si vede Fabrizio Gifuni – che interpreta Tortora – uscire da una caserma con le manette ai polsi. Il regista di Esterno notte e Rapito torna a confrontarsi con un altro nodo irrisolto della storia nazionale.
L’arresto fu il primo atto di una sequenza che molti ricordano ma pochi conoscono nel dettaglio. Le accuse si basavano sulle dichiarazioni di diciannove detenuti e su un nome scritto male in un’agendina: nessuna prova concreta, nessun riscontro oggettivo. Eppure bastò questo per far partire un meccanismo che coinvolse magistratura, media e opinione pubblica. La Rai trasmise in prima serata le immagini di Tortora ammanettato, i giornali parlarono di riti d’affiliazione mafiosa, di rapporti con la criminalità organizzata, persino di legami con boss già deceduti. Intorno alla sua figura si costruì un racconto tossico, alimentato più da suggestioni che da fatti.