Stando a quanto rivelato dal biografo Michael Wolff, il presidente Trump sarebbe rimasto alquanto deluso dalla parata tenutasi sabato scorso a Washington DC, in occasione dei 250 anni dell’esercito americano ed in concomitanza con il suo settantanovesimo compleanno.
Wolff ha dichiarato al Daily Beast Podcast che il leader americane avrebbe voluto assistere ad una dimostrazione di forza “minacciosa” per la celebrazione delle forze armate ed al contrario non avrebbe apprezzato il clima festoso dell’evento. Il presidente ha attribuito la colpa di ciò al segretario della Difesa, Pete Hegseth.
“Se l’è presa con i soldati”, ha aggiunto Wolff. “Li accusa di recitare, e con questo sembra intendere che si stavano divertendo, che salutavano con la mano, che si stavano godendo il momento e mostravano un volto conviviale piuttosto che militare”.
Mentre migliaia di soldati affiancati da carri armati sfilavano davanti alle tribune semivuote lungo Constitution Avenue, a Washington, D.C., gli utenti dei social media hanno sottolineato che marciavano fuori tempo e che l’atmosfera intorno sembrava corrispondere al tempo uggioso.
“Ha in qualche modo rimproverato Hegseth per questo”, ha detto il biografo del presidente, “A quanto pare, c’è stata una telefonata e lui ha detto a Hegseth che l’atmosfera era completamente sbagliata. Non ha trasmesso il messaggio che apparentemente voleva far trasparire, ovvero che era lui il comandante di questa minacciosa impresa”.
Naturalmente, la replica della Casa bianca non si è lasciata attendere. I funzionari governativi hanno infatti definito Wolff come un “bugiardo ed un impostore”. “Inventa regolarmente storie che nascono dalla sua immaginazione malata e distorta, cosa possibile solo perché è affetto da un caso grave e debilitante della sindrome di Trump che gli ha fatto marcire il cervello, grande quanto una nocciolina”, ha detto al Daily Beast il direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, Steven Cheung.
Almeno pubblicamente, Trump ha insistito sul fatto che la parata è stata un successo “enorme”, anche dopo essere stata oscurata dalle manifestazioni “No Kings” in tutto il paese, che hanno attirato milioni di americani che hanno protestato contro il vasto programma di immigrazione del presidente.