Venerdì, il Presidente Trump ha dato il via libera alla potenziale acquisizione di US Steel da parte della Nippon Steel, con sede in Giappone, anche se i dettagli dell’accordo, tra cui una possibile “golden share” detenuta dal governo federale, restano poco chiari.
Il presidente ha firmato un ordine esecutivo che stabilisce che la Nippon può acquistare la storica azienda siderurgica di Pittsburgh a condizione che entrambe le parti firmino un “accordo di sicurezza nazionale”. Venerdì le due società hanno annunciato in una dichiarazione congiunta di aver accettato i termini dell’accordo del governo, che, a loro dire, prevede 11 miliardi di dollari in nuovi investimenti entro il 2028 e “l’emissione di una Golden Share a favore degli Stati Uniti”.
Nippon e US Steel hanno comunicato di aspettarsi che la partnership venga “concluso tempestivamente”. Hanno ringraziato Trump, affermando di “non vedere l’ora di mettere in pratica i nostri impegni per rendere di nuovo grande la siderurgia e la produzione manifatturiera americana”.
Trump ha dichiarato che la golden share, una partecipazione azionaria che conferisce al suo possessore poteri speciali all’interno di una società, avrebbe conferito agli USA il ”51% della proprietà” e il “controllo totale” di US Steel. Tuttavia, un dirigente di Nippon, rimasto anonimo, che ha affermato che l’azienda necessita di “libertà di gestione” sulla nuova società.
L’accordo tra Nippon e US Steel è stato oggetto di diverse discussioni fin da quando, alla fine del 2023, è stata proposta per la prima volta una fusione da quasi 15 miliardi di dollari. L’ex presidente Joe Biden ha respinto l’accordo per motivi di sicurezza nazionale nelle ultime settimane del suo mandato, ma Trump ha ordinato una nuova revisione della partnership, e ha suggerito a Nippon di investire in modo massiccio negli stabilimenti di US Steel anziché acquisire completamente l’azienda.
Tuttavia, la proposta non ha convinto proprio tutti. Il sindacato United Steelworkers, ha accusato la società giapponese di pratiche commerciali sleali, mentre Cleveland Cliffs, altra società siderurgica statunitense che tentò di acquistare la US Steel, senza successo, ha criticato duramente l’accordo, accusando Nippon di immettere acciaio a basso costo sui mercati statunitensi, e affermando che US Steel “ha rifiutato una soluzione tutta americana e ha insistito nel perseguire una vendita cash out destinata al fallimento”.
Da canto suo, US Steel ha affermato che la partnership con Nippon consentirà nuovi investimenti negli impianti obsoleti dell’azienda, tra cui lo stabilimento Mon Valley Works nella zona di Pittsburgh. Se l’accordo non verrà approvato, la società ha avvertito che potrebbe essere costretta a trasferire la propria sede fuori dalla Pennsylvania e a concentrarsi su metodi di produzione dell’acciaio più economici rispetto agli altiforni di Mon Valley, mettendo a rischio decine di posti di lavoro.