In seguito agli attacchi missilistici tra Israele ed Iran, il governo statunitense ha riattivato il notiziario in lingua persiana di Voice of America, richiamando in servizio decine di dipendenti dell’emittente radiotelevisiva internazionale degli USA, che erano stati precedentemente messi in congedo retribuito.
Voice of America, che diffonde notizie in decine di località straniere, in precedenza includeva un servizio di informazione in farsi, la lingua più parlata in Iran. Tuttavia, lo scorso marzo, il presidente Trump aveva firmato un ordine esecutivo con il quale intendeva smantellare l’agenzia di stampa.
Numerosi dipendenti, tra cui quelli che coprivano le notizie dal Medio Oriente, vennero messo in congedo. I sostenitori dell’emittente sostenevano che il servizio fornisse notizie credibili in luoghi privi di una stampa indipendente, mentre la Casa Bianca accusava l’agenzia di essere troppo vicina agli ambienti della sinistra.
In un’e-mail esaminata dal New York Times, ai dipendenti del servizio persiano è stato comunicato che sarebbero stati richiamati “con effetto immediato” e che avrebbero dovuto “recarsi immediatamente presso la propria sede di lavoro”. A questi ultimi, è stato inoltre chiesto di assicurarsi che le proprie credenziali di sicurezza fossero state riattivate.
Stando alle prime indiscrezioni, il provvedimento dovrebbe riguardare oltre 50 dipendenti a tempo pieno. Venerdì, il servizio web in farsi di Voice of America è stato già aggiornato con le varie notizie riguardanti gli attacchi tra Israele ed Iran.
I giornalisti di Voice of America ancora in congedo amministrativo si sono lamentati del fatto che i membri dello staff siano stati richiamati solo ora in caso di emergenza, aggiungendo che la situazione in Medio Oriente dimostra perché la rete non avrebbe mai dovuto essere chiusa.
“Dopo mesi di assenza, abbiamo già perso molto pubblico e credibilità”, ha dichiarato Patsy Widakuswara, ex capo dell’ufficio di Voice of America alla Casa Bianca, che è stata messa in congedo e che ora sta conducendo una causa contro l’Agenzia statunitense per i media globali, che supervisiona VOA, “Dovrebbero richiamarci tutti così possiamo rispondere alle ultime notizie in tutto il mondo”.
L’improvvisa decisione di richiamare i dipendenti del servizio persiano avviene mentre il conflitto nella regione sembra intensificarsi sempre di più, a seguito dell’attacco notturno all’Iran ordinato dal Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e della successiva risposta di Teheran.