Una storia terribile in uno dei parchi più eleganti e frequentati di Roma: una bambina di circa sei mesi e una giovane donna sono state trovate morte tra i cespugli di Villa Pamphili, l’enorme distesa verde nel cuore della città, considerata il polmone del quartiere Monteverde, uno dei più raffinati e residenziali della capitale. Ogni giorno il parco è attraversato da famiglie, sportivi, ciclisti, persone a passeggio con i cani. In uno di questi sentieri, a pochi metri dai percorsi più battuti, sabato scorso alcuni passanti hanno scoperto i corpi.
Oggi, sull’isola greca di Skiathos, è stato arrestato Rexal Ford, un uomo di 46 anni, cittadino statunitense come le due vittime. È stato fermato grazie a un mandato europeo, dopo che gli inquirenti italiani lo avevano localizzato grazie al segnale del suo cellulare e alle immagini delle telecamere di sorveglianza. Ford ha dichiarato di essere il padre della bambina, ma finora non ci sono conferme scientifiche sul legame di parentela né elementi certi sull’identità della donna. Le autorità greche hanno disposto l’estradizione: Ford sarà consegnato alla giustizia italiana entro venti giorni, dove lo attende un interrogatorio formale e l’incriminazione per l’omicidio della neonata.
Secondo le prime ricostruzioni, la donna sarebbe morta da diversi giorni prima del ritrovamento, mentre la bambina sarebbe rimasta viva per un periodo successivo, per poi morire verosimilmente per fame, violenza o abbandono. Gli investigatori sospettano che la piccola sia stata picchiata e probabilmente strangolata. Sul corpo della madre, invece, non sono stati riscontrati segni evidenti di violenza, ma si attendono ancora i risultati completi dell’autopsia per chiarire le cause del decesso.
Il volto di Rexal Ford era stato registrato in alcune mense della Caritas frequentate da lui e dalla donna nelle settimane precedenti al duplice ritrovamento. Testimoni lo hanno riconosciuto anche al mercato di via San Silverio, non distante da Villa Pamphili. Un’altra segnalazione – secondo quanto riferito in queste ore da fonti investigative – lo colloca nel parco, mentre discute animatamente con la donna tenendo la bambina in braccio.
Al momento, l’unico capo d’accusa formale è l’omicidio della neonata, ma gli investigatori non escludono che possa emergere a breve una responsabilità diretta anche nella morte della donna. Resta da chiarire il motivo per cui la coppia – di cui si sa ancora pochissimo – si trovasse a Roma e in quali condizioni vivesse. Una tragedia che ha ancora molti punti oscuri, ma che ha già lasciato un segno profondo in uno dei luoghi simbolo della città.