Il governo Trump si sta preparando a dare il via al trasferimento di migliaia di stranieri presenti illegalmente negli Stati Uniti verso la base militare statunitense di Guantanamo Bay, a Cuba, a partire da questa settimana.
Come rivelato dal Washington Post, tra le persone interessate da questo nuovo ciclo di deportazioni dovrebbero esservi anche degli italiani. Altre, invece, sono originarie di nazioni europee, tradizionalmente alleate degli USA, tra cui Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi, Lituania, Polonia, Turchia e Ucraina. Molti, infine, provengono dalla vicina Haiti.
I preparativi includono lo screening medico di 9.000 persone, per determinare se sono sufficientemente sane da poter essere inviate a Guantanamo, tristemente nota per essere stata la prigione di terroristi e di altri individui catturate sui campi di battaglia dopo l’11 settembre.
Non è affatto chiaro se la struttura possa ospitare un numero così elevato di detenuti, che rappresenterebbe un enorme incremento rispetto alle diverse centinaia di migranti trasferiti presso la base all’inizio di quest’anno.
Tuttavia, i funzionari dell’amministrazione Trump sostengono che il piano è necessario per liberare spazio nei centri di detenzione nazionali, ormai sovraffollati in seguito all’impegno del presidente Donald Trump di voler attuare la più grande deportazione di migranti irregolari nella storia americana. Un documento esaminato dal Washington Post afferma che “GTMO”, l’acronimo governativo per la base, “non ha raggiunto la sua capienza massima”.
Secondo un documento ufficiale, il DHS intende “ridurre al minimo” il tempo che i detenuti trascorrono nella base caraibica, ma la Casa Bianca potrebbe decidere di utilizzare la struttura per detenzioni a lungo termine.
Si prevede che la decisione di espandere drasticamente i trasferimenti susciterebbe critiche da parte degli alleati degli Stati Uniti, preoccupati per le condizioni dei loro cittadini nella base militare, che è diventata un simbolo globale di tortura e abusi nei confronti dei detenuti, in seguito alle tattiche antiterrorismo perseguite da Washington dopo gli attacchi alle Torri Gemelle.
I funzionari americani hanno affermato che le persone sottoposte a verifica per il trasferimento si trovano negli USA illegalmente. Molti dei Paesi di origine dei detenuti hanno dichiarato di essere disposti ad accettare i loro cittadini, ma, secondo il DHS, non si sono mossi abbastanza rapidamente.
Le forze armate presenti nella base avevano allestito all’inizio di quest’anno una tendopoli composta da 195 strutture in grado di ospitare più di 3.000 persone, in previsione di un massiccio afflusso di detenuti. Ma ciò non si è mai verificato, poiché i voli dei mesi scorsi hanno trasportato in realtà un numero modesto di persone, e la capacità delle strutture disponibili non è stata superata. Il personale di Guantanamo ha poi smantellato le tende durante la primavera.