Mentre a Los Angeles montano le proteste legate a una serie di arresti di migranti privi di documenti da parte degli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement ICE, una polemica si abbatte ora sulla bandiera messicana. Diversi funzionari statunitensi hanno espresso disappunto per la presenza massiccia del vessillo tricolore durante le manifestazioni, scatenando una ferma reazione da parte della presidente del Messico, Claudia Sheinbaum.
Durante una conferenza stampa tenuta nei giorni scorsi la leader latinoamericana ha condannato l’atteggiamento di chi guarda con sospetto al simbolo nazionale mostrato dai dimostranti. Ha infatti dichiarato che per il Paese, quell’emblema non rappresenta una sfida, ma piuttosto un legame identitario, un segno di appartenenza e di orgoglio per milioni di persone che vivono oltre il confine.
Sheinbaum ha anche duramente criticato l’offensiva del governo americano. Ha definito l’intervento una risposta violenta e inefficace al fenomeno migratorio e ha invocato, invece, una riforma globale, capace di affrontare il tema con umanità e razionalità. Ha insistito sul fatto che i migranti “non sono criminali”, ma uomini e donne che lavorano onestamente per offrire un futuro migliore alle proprie famiglie.
Ha altresì invitato alla calma, pur comprendendo la frustrazione e la rabbia di una comunità che si sente sotto attacco. Ha chiesto esplicitamente di evitare ogni forma di violenza, sottolineando che il suo governo ha incaricato i consolati di seguire da vicino il caso dei detenuti e di sostenere i loro congiunti.
La presidente ritiene inoltre che l’atteggiamento di chi disapprova la presenza di tale bandiera nelle manifestazioni sia sintomo di un problema più profondo: la difficoltà ad accettare che l’identità statunitense sia oggi intrecciata con quella messicana. Ha ricordato che quasi la metà della popolazione della “città degli angeli” è di origine latina e oltre il 30% proviene proprio dalla sua terra. “Gli Stati Uniti”, ha ribadito, “non sarebbero quello che sono, senza il contributo quotidiano dei nostri concittadini”.