Jeffrey Kuhlman, medico personale dell’ex presidente Barack Obama dal 2009 al 2013, ha dichiarato che Joe Biden — come qualsiasi politico con più di 70 anni — dovrebbe sottoporsi regolarmente a test cognitivi, i cui risultati dovrebbero essere resi pubblici.
Parallelamente, l’amministrazione Trump ha annunciato il 5 giugno un’indagine per verificare se, verso la fine del mandato di Biden, i suoi collaboratori abbiano firmato documenti ufficiali, inclusi ordini esecutivi e atti di clemenza, utilizzando l’autopen — un sistema automatico che riproduce fedelmente una firma — senza il diretto coinvolgimento del presidente. L’accusa suggerisce che questa pratica possa aver mascherato un possibile declino cognitivo. Biden ha negato ogni addebito, affermando di aver approvato personalmente tutte le decisioni e gli atti ufficiali. Il suo staff ha difeso l’uso dell’autopen, definendolo una prassi legittima e consolidata.
In un’intervista al New York Post, Kuhlman ha sostenuto che sia Biden, 82 anni, sia Donald Trump, 78, trarrebbero beneficio da esami neurocognitivi annuali. “A quell’età è fisiologico un certo declino delle capacità mentali”, ha affermato, aggiungendo di consigliare da tempo questi controlli regolari.
Secondo Kuhlman, i tre controlli medici effettuati durante il mandato di Biden non hanno incluso valutazioni da parte di specialisti cognitivi. In particolare, ha evidenziato che Biden non si è mai sottoposto al Montreal Cognitive Assessment (MoCA), un test rapido per individuare i primi segni di demenza, a differenza di Trump, che lo aveva effettuato durante il suo mandato.
Pur riconoscendo la professionalità del medico attuale di Biden, Kevin O’Connor, Kuhlman ha osservato che “a volte chi è troppo vicino agli alberi non vede l’intera foresta”, alludendo alla possibilità che eventuali segnali di declino siano stati sottovalutati.
O’Connor, nel luglio 2024, aveva dichiarato che la salute mentale di Biden era “eccellente”, affermando che “il presidente affronta un test cognitivo ogni giorno”, e per questo non era necessario un esame specifico.
Il dibattito si è riacceso dopo la pubblicazione del libro Original Sin di Jake Tapper e Alex Thompson, che accusa lo staff presidenziale di aver insabbiato un possibile deterioramento cognitivo di Biden.
In seguito alle rivelazioni del libro, O’Connor è stato convocato dal Comitato di supervisione della Camera, a guida repubblicana, per riferire sulle condizioni mentali del presidente in un’udienza prevista per il 27 giugno.