In un colpo solo, la Corte Suprema ha limitato l’obbligo di trasparenza del Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) e ha permesso ad alcuni funzionari dell’ente di accedere ai dati della Social Security Administration. Questo significa che il gruppo, inizialmente capitanato da Elon Musk, potrà prendere visione delle informazioni personali (dall’anagrafe al reddito, alle condizioni cliniche) di milioni di americani senza dover giustificare le proprie operazioni al pubblico.
La sentenza della Corte Suprema risponde alla richiesta dell’Amministrazione Trump di revocare l’ordinanza di un tribunale di grado inferiore che limitava le operazioni del DOGE proprio per proteggere la privacy dei cittadini. La Casa Bianca aveva fatto appello sostenendo che queste informazioni fossero cruciali per modernizzare l’apparato burocratico e prevenire frodi.
Le tre giudici della Corte Suprema che hanno votato contro, Ketanji Brown Jackson, Elena Kagan e Sonia Sotomayor, sostengono che la sentenza non solo arrechi un danno ai cittadini, ma all’intero sistema giudiziario. “Da un lato, c’è un archivio di milioni di informazioni americane, protette dalla legge e altamente sensibili, che – se gestite o diffuse in modo improprio – rischiano di causare danni significativi. Dall’altro, c’è il desiderio del governo di abbandonare i normali protocolli di accesso a tali dati, prima ancora che i tribunali abbiano stabilito se l’accesso da parte di DOGE sia lecito. Questa decisione comporta un trattamento preferenziale per il governo [e] una volontà di indebolire i tribunali inferiori”.