Disastro annunciato. Non ci sono altre parole per descrivere l’ultima prestazione (?) dell’Italia di Luciano Spalletti, surclassata tatticamente e tecnicamente ad Oslo dalla Norvegia di Staale Solbakken. In una gara cruciale per la qualificazione al prossimo mondiale americano, gli azzurri si sciolgono ancora una volta come neve al sole, cadendo sotto i colpi dei padroni di casa, che si impongono con un 3-0 finale che lascia davvero pochissimo spazio ad ulteriori repliche.
Di fatto, la gara di Donnarumma e compagni non è mai iniziata. Dopo soli quattordici minuti, Sorloth servito magistralmente da uno scatenato Nusa, giocatore da tenere d’occhio, apre le marcature infilando Gigio da pochi passi. Poco dopo la mezz’ora, invece, è proprio Nusa a fulminare il portiere azzurro con una bordata dalla distanza che termina la sua corsa sotto la traversa.
La Norvegia completa l’opera poco prima del duplice fischio, quando Haaland mette a sedere Donnarumma con una finta ed insacca il tris. Dopo 42 minuti di gioco, la partita è già archiviata, con gli azzurri che restano a guardare impietriti gli avversari e con il Ct che si limita a scuotere il capo a bordocampo.
“Abbiamo preso il primo gol che poteva essere evitabile”, ha detto Spalletti nel post partita, “negli spazi larghi le loro individualità ci hanno messo in difficoltà. Ci sono mancati i giocatori che saltano l’uomo. Se questa partita può mettere in discussione il progetto? Io faccio capo a questo gruppo. Vado avanti così, c’è da migliorare sotto certi aspetti ma si va avanti con questo progetto”.
Quello che però tutti i tifosi italiani e gli addetti ai lavori si stanno chiedendo in queste ore è: esiste davvero un progetto? Perché arrivati a questo punto, dopo un europeo fallimentare, e l’eliminazione dalla Nations League ad opera della Germania, la risposta è tutt’altro che scontata.
In quasi due anni di lavoro, il commissario tecnico non è ancora riuscito a creare un gruppo all’interno di Coverciano, alimentando continuamente polemiche sterili a ridosso di partite importanti. La “telenovela Acerbi” e le frecciatine a Roberto Mancini della scorsa settimana, in tal senso, sono solo gli esempi più recenti.
Il KO di Oslo, ora, rischia seriamente di compromettere la qualificazione alla prossima coppa del mondo. Dopo aver visto dal divano di casa sia i mondiali di Russia 2018, sia quelli di Qatar 2022, un eventuale terzo flop rappresenterebbe un disastro senza eguali per il nostro calcio.
Al prossimo Mondiale, che si disputerà tra USA, Messico e Canada, accederanno 16 nazionali europee, di cui 12 saranno le vincitrici dei rispettivi gironi di qualificazione. I rimanenti quattro posti si giocheranno ai playoff, ai quali prenderanno parte le 12 seconde dei vari raggruppamenti e le migliori 4 prime di Nations League non ancora qualificate.
L’Italia al momento sarebbe fuori da tutto. Gli azzurri hanno disputato fino ad ora una sola gara di qualificazione, mentre la Norvegia è già a punteggio pieno a quota 9 punti, saldamente alla guida del girone I. Per gli azzurri, dunque, sarà praticamente impossibile toglierle il primato.
A questo punto, le prossime gare con Moldova ed Estonia saranno già decisive.