Steve Bannon interviene a gamba tesa nella lite a distanza tra il presidente Donald Trump ed Elon Musk, che solo fino a poche settimane fa era stato uno dei principali sostenitori del leader MAGA.
Come ormai noto, nella giornata di giovedì sono volate parole al vetriolo tra i due, con l’uomo più ricco al mondo che ha criticato aspramente la legge di bilancio federale tanto cara a Trump, accusando inoltre quest’ultimo di essere nei “file di Epstein”, e con il presidente che ha minacciato di voler rescindere tutti i contratti con Musk e le sue aziende.
Da canto suo, Bannon, ex consigliere senior di Trump da sempre grande critico di Elon, non ha perso occasione per intervenire sulla vicenda, suggerendo al leader MAGA di avviare diverse indagini contro Musk.
“Dovrebbero avviare un’indagine formale sul suo status di immigrazione, perché sono fermamente convinto che sia un immigrato illegale e dovrebbe essere deportato immediatamente dal Paese”, ha affermato.
Musk, a capo della casa automobilistica Tesla, di SpaceX e della start-up di intelligenza artificiale xAI, nonché patron del social network X, ha lasciato la scorsa settimana la Casa Bianca e l’incarico di segretario del Dipartimento per l’efficienza governativa, il cui compito era quello di mettere un freno alla spesa pubblica
Come riferito dal New York Times, nel corso degli anni, le aziende dell’uomo più ricco al mondo hanno ricevuto svariati miliardi di dollari in contratti federali. Anche per questo motivo, dunque, Bannon ha suggerito a Trump di tagliare immediatamente gli accordi stipulati con le diverse società di Musk.
Non solo. L’ex consigliere senior del presidente ha affermato che bisognerebbe anche indagare sul presunto uso di droga da parte dell’imprenditore di origini sudafricane.
Bannon considera da tempo Musk un personaggio sospetto, particolarmente inaffidabile, appartenente ad una classe di miliardari della tecnologia che si sono avvicinati a Trump solo ed esclusivamente per scopi ed ambizioni personali, e che non hanno mai veramente fatto parte del movimento “America First”.
“Penso che il mondo MAGA ora stia vedendo esattamente cosa stava facendo fin dall’inizio”, ha aggiunto. “Sto solo dicendo: ‘Ehi, ve l’avevo detto, sapevo che sarebbe successo, gente. Non è difficile”.
Per Bannon, due ragioni in particolare hanno portato all’improvvisa rottura tra i due. Innanzitutto la decisione di Musk di prendere di mira la “One Big Beautiful Bill”; inoltre, secondo lo stratega MAGA, dopo aver investito 250 milioni di dollari nell’ultima campagna elettorale, Elon pensava di poter esercitare una maggiore influenza sul presidente statunitense. Le cose, invece, sono andate diversamente.
“Non sta agendo in modo costruttivo, sta agendo in modo distruttivo”, ha detto Bannon. “Ha trasformato questa situazione in una vendetta personale contro il presidente degli Stati Uniti, perché il presidente lo ha licenziato”.