Il presidente Trump ha ordinato di aprire una indagine per accertare se i collaboratori del suo predecessore, Joe Biden, abbiano nascosto presunti problemi riguardanti la sua lucidità mentale.
Mercoledì, Trump ha dichiarato in una nota che l’indagine in questione verificherà se i funzionari dell’ex leader democratico abbiano tentato di “ingannare l’opinione pubblica” nascondendo al popolo americano un “grave declino cognitivo”.
“Questa cospirazione rappresenta uno degli scandali più pericolosi e preoccupanti nella storia americana”, ha affermato in un promemoria, con il quale ha incaricato il consigliere della Casa Bianca David Warrington di guidare l’inchiesta, con l’aiuto della Procuratrice generale Pam Bondi.
Il presidente statunitense è inoltre convinto che i collaboratori di Biden abbiano utilizzato la sua penna automatica per firmare a suo nome alcuni documenti ufficiali.
Tuttavia, non vi sono prove che i funzionari abbiano usato l’autopen per agire all’insaputa dell’ex inquilino della Casa Bianca. Il Dipartimento di Giustizia ha da tempo stabilito che l’uso della penna è valido purché sia il presidente a prendere le decisioni.
L’inchiesta, inoltre, potrebbe riportare sotto la lue dei riflettori alcune concessioni emesse da Biden negli ultimi giorni del suo mandato, che hanno preventivamente protetto alcuni dei nemici politici di Trump da possibili ritorsioni penali.
Biden, tra gli altri, ha graziato l’ex funzionario sanitario Anthony Fauci, mentre a dicembre ha concesso una grazia “totale e incondizionata” a suo figlio Hunter, che era stato processato dal Dipartimento di Giustizia ed è da tempo nel mirino del Partito Repubblicano.
Da canto suo, Trump ha affermato che l’indagine sul suo predecessore avrebbe preso di mira non solo le attività degli assistenti di Biden, ma anche eventuali video modificati, nonché eventuali dichiarazioni o promemoria da lui firmati durante i suoi ultimi anni in carica.
La Commissione di vigilanza della Camera ha inoltre avviato un’indagine sull’uso dell’autopen da parte di Biden, richiedendo di poter ascoltare ex collaboratori e alleati di quest’ultimo, come spiegato da James Comer, repubblicano del Kentucky.
Comer ha inoltre affermato di che l’ex medico di Biden, il dottor Kevin O’Connor, sarà citato a testimoniare davanti alla commissione.
Dopo le pesanti accuse nei suoi confronti, l’ex presidente democratico ha voluto rispondere a Trump ed ai suoi alleati.
Ai microfoni di Politico, Biden ha infatti dichiarato: “Voglio essere chiaro: ho preso io le decisioni durante la mia presidenza. Ho preso le decisioni in merito agli indulti, agli ordini esecutivi, alle leggi e ai proclami. Qualsiasi insinuazione che io non l’abbia fatto è ridicola e falsa. Questo non è altro che un tentativo di distrarre l’opinione pubblica da parte di Donald Trump e dei repubblicani del Congresso, che stanno lavorando per spingere una legislazione disastrosa, che taglierebbe programmi essenziali come Medicaid e aumenterebbe i costi per le famiglie americane, il tutto per pagare le agevolazioni fiscali per gli ultra ricchi e le grandi aziende”.