Secondo un’inchiesta di The Ankler, la rappresentazione LGBTQ+ in TV è diminuita del 36% nel 2024, con la cancellazione di numerose serie coming-of-age come High School e A League of Their Own. Creatori e attivisti attribuiscono questo calo a pressioni politiche — come l’ordine del segretario alla Difesa, Pete Hegseth, di rimuovere il nome di Harvey Milk da una nave della Marina — e a una crescente cautela da parte degli studi nel produrre contenuti inclusivi.
L’organizzazione GLAAD (Gay & Lesbian Alliance Against Defamation), che rappresenta un ampio spettro di identità LGBTQ+, segnala un aumento del 14% degli attacchi anti-LGBTQ+ nell’ultimo anno, sottolineando l’importanza delle storie queer come strumento contro la disinformazione e l’odio.
Megan Townsend, direttrice senior della ricerca e analisi dell’intrattenimento di GLAAD, ha spiegato: “Nelle ultime edizioni del nostro rapporto annuale Where We Are on TV, abbiamo osservato che le serie inclusive vengono cancellate più velocemente di quanto ne vengano prodotte di nuove”.
Nonostante i progressi registrati durante l’era della cosiddetta “Peak TV”, il calo della rappresentazione LGBTQ+ è iniziato già prima degli scioperi del 2023. Per Sarah Kate Ellis, CEO di GLAAD, si tratta di una grande opportunità persa, soprattutto considerando che il 20% della Generazione Z si identifica come LGBTQ. “Hollywood si sta lasciando trascinare nella guerra culturale”, ha dichiarato, “e sono preoccupata per la perdita di rappresentazione”.
“Stiamo assistendo a una crescente minaccia nei confronti della nostra comunità, alimentata anche dalla retorica della Casa Bianca. L’antidoto a quella retorica è la narrazione, e il modo per contrastare la disinformazione è raccontarci attraverso questi personaggi”, ha aggiunto Ellis. “Il ritiro di Hollywood in un momento così critico rappresenta una vera ricetta per il disastro per la nostra comunità”.