Un’ex giornalista transgender americana, arruolatasi nell’esercito ucraino, è stata condannata a 20 anni di carcere in una dura colonia penale russa.
La Corte Suprema istituita da Mosca nella regione occupata di Donetsk, ha condannato in contumacia la quarantasettenne Sarah Ashton-Cirillo, ex reporter di Los Angeles, originaria della Florida, che da tre anni era entrata a far parte delle Forze Armate ucraine.
È stata dichiarata colpevole di aver diffuso false informazioni sulle Forze Armate russe e di aver partecipato come mercenaria a un conflitto armato. Ashton-Cirillo, che si è recata più volte negli Stati Uniti per conto del Ministro della Difesa ucraino, è stata etichettata come terrorista dalla Russia lo scorso anno.
In un’intervista del 2024 al Washington Blade, aveva dichiarato: “Che la Russia mi definisca una terrorista ufficialmente riconosciuta è già abbastanza ridicolo. Tuttavia, ciò che è stato davvero indicativo dell’odio proveniente dal regime del Cremlino è stato il fatto che ogni comunicato stampa e articolo in Russia sulla mia inclusione nella lista delle persone accusate di terrorismo da Putin era preceduto dal fatto che sono trans”.
Nell’agosto 2023, Ashton-Cirillo realizzò e condivise online un video in cui sosteneva che la Russia stesse accumulando armi biologiche. Parlò anche dell’uso di armi chimiche da parte di Mosca in Siria ed in Ucraina.
“Fin dal primo giorno in cui sono entrata nel Paese, quando mi hanno timbrato il passaporto, ho trovato l’Ucraina accogliente in un modo davvero unico”, disse due anni fa a Voice of America, “Non è una questione di tolleranza né di identità. Il punto è che l’Ucraina è una nazione che apprezza la libertà, la libertà per tutti”.
Quello stesso anno, il vicepresidente JD Vance scrisse una lettera ad Antony Blinken, Lloyd Austin e alla direttrice dell’intelligence nazionale Avril Haines, accusando Ashton-Cirillo di aver minacciato “violenza fisica contro chiunque diffondesse propaganda russa”. Il vicepresidente mise anche in dubbio la cittadinanza americana della giornalista.