Pamela Hemphill, 71 anni, soprannominata “MAGA Granny”, ha rifiutato la grazia concessa da Trump per il suo coinvolgimento nell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Condannata per un reato minore, Hemphill, che ha già scontato la pena, ha dichiarato che accettare la grazia equivarrebbe a “riscrivere la storia” e a mancare di rispetto alle forze dell’ordine. Ha formalmente respinto la clemenza, affermando: “Abbiamo sbagliato quel giorno. Abbiamo infranto la legge. Eravamo colpevoli.”
L’evento ha dato il via a un vero e proprio caso giudiziario. Per ottenere un riconoscimento formale giuridicamente valido di rifiuto del perdono, Hemphill ha chiesto aiuto al senatore repubblicano Jim Risch. Il Dipartimento di Giustizia ha confermato tramite una lettera che la non accettazione del perdono da parte di Hemphill è nota, ma ha chiarito che non rilascerà alcun certificato ufficiale per questo rifiuto. Liz Oyer, ex avvocato di grazia, ha confermato che la donna rappresenta un’eccezione assoluta tra i perdonati del 6 gennaio.
Hemphill, era stata condannata nel 2022 a tre anni di libertà vigilata. Non è stata accusata di aver aggredito fisicamente la polizia né di aver ha causato danni materiali, ma i pubblici ministeri sostengono che era in prima linea contro le forze dell’ordine e ha incoraggiato altri a partecipare all’assalto. Successivamente ha definito l’evento come “una GUERRA!” in post sui social.
Mentre molti altri imputati del 6 gennaio hanno accolto con entusiasmo i perdoni — cercando copie da incorniciare o usarle come strumento legale — Hemphill è l’unica, finora, a rifiutarli pubblicamente.
La donna ha discusso animatamente con altri imputati sui social media e podcast, opponendosi alla rilettura minimizzante dell’assalto e esprimendo un profondo conflitto morale con se stessa.
Ma Hemphill, prevede una reazione negativa di Trump al suo gesto: “Trump probabilmente mi accuserà di essere una ingrata e cercherà di farmi tornare in libertà vigilata”.
Altri imputati hanno usato i certificati di grazia per ridurre pene, evitare restituzioni o ottenere vantaggi legali, mentre Hemphill considera il perdono come un tentativo politico di riscrivere la storia e intende restare fedele alla verità dei fatti e alla sua coscienza personale.