Taylor Swift è diventata ufficialmente “proprietaria” di tutta la sua musica, chiudendo così una lunga disputa iniziata nel 2019.
Venerdì, infatti, la popstar statunitense, ormai da anni tra le personalità più influenti al mondo, ha annunciato di aver comprato le registrazioni dei suoi primi sei album, originariamente pubblicati dalla Big Machine Records, e successivamente venduti al manager musicale Scooter Braun.
Ciò è stato possibile anche grazie al successo globale del suo Eras Tour, che ha incassato oltre due miliardi di dollari in due anni.
Dal 2021, Swift ha riregistrato e ripubblicato 4 dei primi 6 della carriera, nel tentativo di riprendere il controllo della sua musica.
“Non potrò mai ringraziarvi abbastanza per avermi aiutato a ritrovare questa arte a cui ho dedicato la mia vita, ma che fino ad ora non avevo mai posseduto”, ha scritto ieri sera la cantautrice in una lunga lettera ai fan rilasciata sui suoi profili web, “Le cose più belle che abbia mai avuto… finalmente sono davvero mie”.
Swift ha spiegato di aver acquistato i master, i video, i filmati dei concerti, le copertine degli album, le fotografie e i brani inediti da Shamrock Capital, società di private equity che aveva comprato per ultimo i diritti.
La popstar ha inoltre tenuto a ringraziare il gruppo per averle dato la possibilità di reimpossessarsi del suo lavoro. “Siamo entusiasti di questo risultato e siamo molto felici per Taylor”, hanno affermato i vertici di Shamrock Capital.
Al momento, la cantante non ha rivelato ulteriori dettagli sulla cifra sborsata per chiudere la spinosa vicenda. Tuttavia, secondo le prime indiscrezioni, quest’ultima dovrebbe aggirarsi tra i 300 ed i 360 milioni di dollari.
La disputa in questione iniziò nel giugno 2019, quando Scooter Braun acquistò Big Machine, la ex casa discografica di Taylor, mettendo le mani in questo modo su tutti i brani contenuti nei suoi primi lavori, ovvero “Taylor Swift”, “Fearless”, “Speak Now”, “Red”, “1989” e “Reputation”.
Ciò comportava che chiunque avesse voluto prendere in licenza una canzone, per riprodurla in un film o durante una pubblicità, avrebbe dovuto chiedere il permesso al manager e non all’autrice.
La popstar aveva definito la vendita a Braun come “un vero e proprio incubo”, contestando l’operazione sia sul piano legale che morale, accusando quest’ultimo di avere ostacolato la sua carriera e di essere stato complice di episodi di bullismo mediatico, soprattutto nel contesto del suo scontro con Kanye West.
I suoi album successivi, a partire da Lover, sono stati pubblicati con Republic Records, con la Swift che ha mantenuto i diritti sulle registrazioni master.
Dopo anni, però, la 35enne è riuscita finalmente a riappropriarsi del suo intero catalogo musicale, e potrà ora decidere autonomamente come utilizzare i propri brani. “Avevo quasi smesso di crederci”, ha affermato.
La vicenda che ha interessato la postar statunitense ha avuto un impatto profondo sul modo in cui si discute oggi di diritti musicali, proprietà intellettuale e potere contrattuale. La stessa Taylor ha affermato di sentirsi orgogliosa quando artisti emergenti le raccontano di aver negoziato i loro contratti, ispirati dalla sua esperienza.