I senatori dello stato della California Tom Umberg e Josh Becker hanno chiesto agli ex dirigenti della CBS di testimoniare nell’ambito di un’indagine sull’offerta della Paramount intenta a risolvere una controversia legale con il presidente Donald Trump per 15 milioni di dollari.
A novembre, Trump aveva intentato una causa da 10 miliardi di dollari contro 60 Minutes, storico notiziario della rete, sostenendo che il programma avesse cercato di trarre in inganno gli elettori, modificando un’intervista a Kamala Harris, candidata democratica alla presidenza.
Successivamente, i responsabili del notiziario hanno spiegato che i tagli e le abbreviazioni denunciate dal leader MAGA vengono comunemente applicate a tutte le interviste.
In seguito, Paramount Global, casa madre di CBS, ha rivelato di essere intenzionata a risolvere la causa, nonostante il parere contrario di alcuni dei principali dirigenti dell’azienda.
Ora, i Democratici della California hanno dichiarato venerdì di voler aprire un’inchiesta per accertare se la società abbia violato la legge locale anticoncorrenziale o i limiti etici cedendo a una causa che è stata definita “frivola”.
Nella lettera, indirizzata all’ex amministratore delegato di CBS News Wendy McMahon e all’ex produttore esecutivo di 60 Minutes Bill Owens, i senatori hanno chiesto se la società abbia preso in considerazione l’idea di patteggiare “per assicurarsi un trattamento normativo favorevole” e hanno affermato che un simile comportamento solleverebbe “implicazioni profondamente preoccupanti non solo per il giornalismo, ma anche per lo stato di diritto e l’integrità della governance aziendale”.
Owens ha lasciato il network ad aprile, esprimendo preoccupazioni per l’indipendenza del suo show in seguito alla battaglia legale con Trump, in cui il presidente ha sostenuto che un’intervista con l’ex vicepresidente Kamala Harris è stata modificata in modo ingannevole.
Secondo il Wall Street Journal, i funzionari della Paramount hanno contestato l’affermazione, ma hanno comunque offerto a Trump un accordo di 15 milioni di dollari, che il presidente avrebbe però rifiutato, chiedendo più soldi.
All’inizio del mese la McMahon si è bruscamente dimessa dal suo ruolo, dichiarando di non essere d’accordo con la società su come procedere.
Umberg e Becker, che presiedono rispettivamente la commissione giudiziaria e quella per l’energia, i servizi pubblici e le comunicazioni del Senato californiani, hanno espresso il timore che l’accordo possa essere illegalmente anticoncorrenziale, ponendo in una posizione di svantaggio i media dello Stato che non possono permettersi un simile “patto”.
Hanno anche affermato che stanno cercando di scoprire se la Paramount ha violato le leggi federali contro la corruzione, se ha violato i suoi doveri verso gli azionisti o se ha abusato dei finanziamenti aziendali offrendoli a Trump.