Il 23 luglio 2024, un’esplosione idrotermale improvvisa ha colpito la Black Diamond Pool nel Biscuit Basin, una delle aree più visitate del Parco Nazionale di Yellowstone, che riceve oltre 4 milioni di visitatori all’anno. Sebbene gli eventi di questo tipo non siano rari in un’area famosa per i geyser naturali, quello del 23 luglio è stato particolarmente violento: ha proiettato acqua bollente, vapore e detriti a centinaia di metri, distruggendo parte della passerella turistica e spaventando i presenti. Fortunatamente, non si sono registrati feriti.
Le più recenti esplosioni minori si sono verificate il 5 novembre 2024 e il 3 gennaio 2025, durante escursioni invernali.
In seguito all’evento, il National Park Service e lo Yellowstone Volcano Observatory hanno deciso di chiudere completamente l’area per tutta l’estate 2025, fino a nuovo avviso. Nel frattempo, il sito è costantemente monitorato da autorità e scienziati mediante sensori e webcam installati per rilevare eventuali e imprevedibili variazioni sismiche e idrotermali.
Secondo gli esperti, l’esplosione è stata causata dall’accumulo di pressione sotto una barriera di silice impermeabile – una situazione paragonabile a una pentola a pressione naturale. A preoccupare non è tanto l’evento in sé, quanto la forza e l’imprevedibilità del fenomeno: il sistema geotermico resta attivo e instabile.
L’impatto sul turismo e sull’economia locale sarà significativo. La chiusura dell’area stravolge gli itinerari turistici e danneggia le attività locali, come alberghi, ristoranti e tour operator. Per questo motivo, chi intende visitare Yellowstone dovrà controllare gli aggiornamenti in tempo reale e gli avvisi ufficiali sul sito web del parco, dove potrebbero essere segnalate aree chiuse, deviazioni e segnali di pericolo, in linea con i principi del turismo responsabile.
Yellowstone dà anche il nome al celebre Parco Nazionale situato negli Stati Uniti. Si trova sopra un supervulcano, uno dei più grandi della Terra, con il potenziale per eruzioni di dimensioni enormi, molto superiori a quelle dei vulcani comuni. La caldera di Yellowstone, cioè la grande depressione formatasi dopo un’eruzione, misura circa 50 x 70 chilometri, rendendolo uno dei più vasti sistemi vulcanici al mondo.
Negli ultimi 2,1 milioni di anni, Yellowstone ha avuto tre grandi eruzioni, l’ultima delle quali risale a circa 640.000 anni fa. Anche se è un vulcano imponente, viene monitorato costantemente dagli scienziati. Secondo le stime, un’eruzione maggiore potrebbe verificarsi ogni 700.000 anni, ma attualmente non ci sono segnali che indichino un’attività eruttiva imminente.
Non vi è dubbio che l’esplosione al Biscuit Basin segni un punto di svolta per Yellowstone e per i suoi visitatori. L’estate 2025 sarà diversa: non solo per i turisti, ma per la maggiore consapevolezza del rischio che comporta esplorare la natura selvaggia.
Questo evento è un monito: quando la terra parla, anche gli esploratori più esperti devono fermarsi, ascoltare e rispettare.