Un violento e vasto incendio si sta rapidamente diffondendo nel Canada occidentale, colpendo diverse province e costringendo migliaia di persone a evacuare le loro case. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza in Saskatchewan e Manitoba, a causa dell’aggravarsi della situazione.
Il premier del Saskatchewan, Scott Moe, ha descritto le condizioni attuali come tra le peggiori mai affrontate dalla provincia. Attualmente, il territorio è interessato da 14 incendi fuori controllo, che minacciano in modo crescente le comunità locali e i soccorritori impegnati sul campo.
Anche il Manitoba ha dichiarato lo stato di emergenza. Oltre 17.000 persone sono state evacuate, mentre le forze armate canadesi sono state mobilitate per assistere nelle operazioni di evacuazione e contenimento degli incendi. Il premier del Manitoba, Wab Kinew, ha definito la crisi “un momento di paura e incertezza”.
Gli sfollati vengono temporaneamente ospitati in impianti sportivi e centri comunitari a Winnipeg e in altre città. La situazione ha già avuto conseguenze tragiche: Sue e Richard Nowell, una coppia residente a Lac Du Bonnet, in una zona rurale nei pressi di Winnipeg, è morta intrappolata nella propria abitazione durante un’evacuazione obbligatoria.
Secondo il Canadian Interagency Forest Fire Centre, sono attualmente attivi oltre 166 incendi in tutto il Canada, 84 dei quali considerati fuori controllo. Oltre al Saskatchewan e al Manitoba, gravi focolai sono presenti anche in Alberta, Ontario e British Columbia.
Il fumo denso generato dagli incendi ha iniziato ad attraversare il confine meridionale, provocando allarmi per la qualità dell’aria negli Stati Uniti. Le città di Minneapolis, Detroit, Green Bay e Chicago sono tra quelle che potrebbero essere colpite nelle prossime ore.
Alcuni residenti hanno raccontato ai media il drammatico impatto della situazione. Elsaida Alerta, di Flin Flon (Manitoba), ha descritto l’aria come “talmente invasa dal fumo da non riuscire a respirare”. Dawn Hlady, residente a Creighton, ha raccontato la scena “surreale” di un’intera comunità che fuggiva in convoglio, definendola “emozionante e spaventosa”.
Anche le comunità non ancora soggette a ordini di evacuazione sono state invitate a prepararsi, qualora la situazione dovesse peggiorare improvvisamente.
Il Canada ha registrato nel 2023 la sua peggiore stagione di incendi, con oltre 42 milioni di acri (circa 17,3 milioni di ettari) andati in fumo, un’area più vasta dell’intera Inghilterra e più del doppio del precedente record.
Gli esperti collegano la crescente intensità degli incendi al cambiamento climatico, che ha un impatto particolarmente forte sul Canada. Il Paese, caratterizzato da un clima generalmente freddo, si sta riscaldando a un ritmo doppio rispetto alla media globale. Ancora più preoccupante è la situazione nell’Artico canadese, dove il riscaldamento procede a una velocità tripla rispetto al resto del pianeta, contribuendo a intensificare e rendere più frequenti gli eventi estremi come gli incendi boschivi.