La repressione dell’immigrazione continua ad essere uno degli obbiettivi principali dell’agenda governativa di Donald Trump e dei suoi fedelissimi.
Per questo motivo, l’amministrazione ha richiesto ai dirigenti dell’Immigration and Customs Enforcement di incrementare il numero di arresti quotidiani, portandolo a quota 3.000, per un totale annuo che supererebbe il milione.
Il nuovo obiettivo, che triplica le cifre degli arresti rispetto all’inizio del 2025, è stato comunicato ai vertici dell’ICE da Stephen Miller, vice capo di gabinetto della Casa Bianca, e da Kristi Noem, segretaria del Dipartimento della sicurezza interna.
L’incontro ha coinvolto funzionari della divisione Operazioni di Controllo e Rimozione (ERO) e della divisione Indagini sulla Sicurezza Nazionale (HSI).
L’ERO è responsabile dell’applicazione delle norme in materia di immigrazione, inclusi arresti, detenzioni ed espulsioni, mentre l’HSI si concentra sulle indagini sulla criminalità transnazionale, come il traffico di droga, il traffico di esseri umani e la diffusione di abusi sui minori online.
Naturalmente, il nuovo obiettivo fissato dal governo Trump ha messo sul chi va là i diversi difensori degli immigrati.
“I sondaggi pubblici mostrano un calo del sostegno al programma di Trump sull’immigrazione, mentre gli americani si stanno rendendo conto che le deportazioni di massa comportano gli arresti di vicini e amici, agenti mascherati nelle nostre comunità e persone che hanno paura di andare al lavoro e presentarsi a scuola”, ha dichiarato Nayna Gupta, direttrice politica dell’American Immigration Council.
“Le incursioni e gli arresti di massa dell’Ice stanno colpendo famiglie, residenti di lunga data, bambini e comunità in un modo mai visto prima”, ha invece spiegato Jesse Franzblau, direttore associato delle politiche per il National Immigrant Justice Center.
Tuttavia, anche se il nuovo obiettivo dei 3.000 arresti quotidiani venisse raggiunto, sarebbe ben lontano dalle promesse fatte da Trump, durante la campagna elettorale, di voler deportare dai 15 ai 20 milioni di immigrati.
Il numero di persone detenute dall’ICE ha raggiunto quota 49.000 lo scorso 18 maggio, con un aumento di oltre 10.000 unità dall’insediamento del presidente repubblicano. L’agenzia utilizza le carceri locali e le prigioni federali, già sovraffollate, per trattenere gli immigrati.
Austin Kocher, professore presso la Syracuse University che monitora attentamente i dati sulla detenzione degli immigrati, in merito all’obbiettivo dei 3.000 arresti giornalieri, ha affermato: “La grande domanda per me è: dove metteranno le persone?”.