La stretta sui migranti colpisce una beniamina di Trumpville. La comunità della cittadina rurale di Kennett, in Missouri, dove Donald Trump ha ottenuto l’80% dei voti alle ultime elezioni presidenziali, si è divisa dall’arresto di Carol Mayorga, Ming Li Hui alla nascita. Da oltre 20 anni, la donna originaria di Hong Kong ha vissuto negli Stati Uniti con un visto turistico scaduto lavorando come cameriera al John’s Waffle and Pancake House. Ora rischia la deportazione.
La comunità si è spaccata tra affezionati alla vicina diventata un’icona della comunità e fedeli a Trump. Da una parte c’è chi ha aderito alla campagna lanciata dai dipendenti del John’s Waffle and Pancake House, con lo slogan “Bring Carol Home” (“Portiamo a casa Carol”), che ha raccolto 20 mila dollari e centinaia di firme, per fermarne l’espulsione. Dall’altra c’è chi è d’accordo con le politiche sull’immigrazione del presidente, come Adam Squires, ex candidato sindaco di Kennett. Ha dichiarato al New York Times: “Votano per Trump e poi si arrabbiano perché la situazione inizia a complicarsi. Dobbiamo sbarazzarci di tutti gli immigrati clandestini. Questo è solo l’inizio”.
A Kennett, Hui si era costruita una vita, si era sposata con un immigrato guatemalteco, aveva avuto tre figli e aveva instaurato dei rapporti con i clienti del locale, che adesso vogliono riportarla indietro. Tuttavia, sono riemerse informazioni controverse dal suo passato, secondo alcuni atti giudiziari riportati dal New York Times. Hui si era trasferita da Hong Kong a febbraio 2004 e nel 2005 avrebbe pagato 2.000 dollari un cittadino americano per inscenare un matrimonio fasullo che le consentisse di rimanere negli Stati Uniti. La coppia ha divorziato nel 2009 e subito dopo Hui ha fatto domanda di asilo, sostenendo che la madre la picchiasse. La sua richiesta è stata negata nel 2012 con l’ordine di un giudice di deportarla. Il suo avvocato ha dichiarato che la donna aveva un permesso governativo temporaneo, riconosciuto come ordine di supervisione, valido fino ad agosto 2025, ma il giorno dell’arresto le è stato comunicato che le era stato revocato.
Ora è stata presentata una mozione legale per riaprire il suo caso di immigrazione.