I tagli alla Nasa uccidono le missioni nello spazio profondo
Alcuni dei più grandi misteri dell’universo, come la possibilità di vita su Marte o Venere, potrebbero non essere mai risolti a causa dei tagli “a livello di estinzione” proposti da Donald Trump al bilancio della Nasa, avvertono gli scienziati. Il mese scorso, l’amministrazione Trump ha reso noto il piano di riduzione del budget complessivo dell’agenzia spaziale del 24%, portandolo a 18,8 miliardi di dollari, la cifra più bassa dal 2015. Le missioni di scienza spaziale e terrestre sarebbero le più colpite, perdendo oltre il 53% dei fondi loro assegnati nel 2024. Se il bilancio venisse approvato dal Congresso, secondo gli oppositori chiuderebbero storici laboratori della Nasa, missioni nello spazio profondo — molte delle quali già in corso — verrebbero abbandonate, e una nuova generazione di esplorazione e scoperte non arriverebbe mai alla rampa di lancio. Tra le vittime più significative ci sarebbero la missione di recupero di campioni da Marte, già da tempo in dubbio per motivi di costo, e i progetti Davinci+ e Veritas. Questi ultimi due, annunciati durante l’amministrazione Biden e previsti per l’inizio degli anni 2030, avrebbero riportato la Nasa a studiare Venere per la prima volta dal 1989.
Trump blocca l’export hi-tech verso la Cina
L’amministrazione Trump ha sospeso le licenze di esportazione di software per semiconduttori e tecnologie aeronautiche verso la Cina. Sono colpite aziende come Cadence, Synopsys e Siemens EDA. La misura, parte di una revisione strategica del Dipartimento del Commercio, riaccende le tensioni commerciali nonostante la tregua sui dazi in corso. Pechino denuncia un uso strumentale della sicurezza nazionale e promette contromisure.
Ma intanto una giuria federale dice “stop” ai dazi
La Corte del Commercio Internazionale, il principale organo legale federale che sovrintende a tali questioni, ha stabilito che i dazi di Trump “eccedono qualsiasi autorità concessa” al presidente. Un collegio bipartisan composto da tre giudici, dunque, ha sostanzialmente dichiarato che molte tariffe promosse da Trump sono state emesse illegalmente. La sentenza tuttavia non riguarderà i dazi imposti dall’amministrazione in virtù di altre disposizioni legislative, tra cui quelli sull’acciaio, l’alluminio e le automobili, né quelli che Trump ha minacciato di imporre su prodotti farmaceutici, semiconduttori e altri prodotti strategici.
L’addio di Musk
Pare proprio finita la luna di miele fra Donald Trump e Elon Musk; il multimiliardario ha annunciato il suo addio ufficiale alla Casa Bianca per tornare a occuparsi delle sue numerose imprese tecnologiche da Tesla a X a SpaceX. Il suo mandato come consulente speciale era comunque in scadenza ma la sua uscita giunge dopo una serie di interviste e post in cui ha criticato il “Big Beautiful Bill”, il bilancio federale proposto dalla Casa Bianca.
Musk ha dichiarato di essere deluso dalla proposta di legge fiscale e di spesa del bilancio federale, affermando che il pacchetto spinto dai repubblicani al Congresso rischia di minare gli sforzi da lui fatti per tagliare la spesa pubblica. Affermazioni pesanti, da parte di uno dei più stretti alleati di Trump, espresse anche in un’intervista con CBS News per una puntata del programma Sunday Morning che andrà in onda domenica prossima.
La grazia per i rapitori di Gretchen Whitmer?
Sarebbe una scelta esplosiva: Donald Trump ha dichiarato di voler “dare un’occhiata” alla possibilità di graziare alcuni uomini condannati per aver pianificato il rapimento della governatrice democratica del Michigan, Gretchen Whitmer, nel 2020. Trump ha definito il processo “una montatura”. La possibile grazia sta già sollevando polemiche. In realtà, due uomini sono stati condannati da una giuria federale e altri due si sono dichiarati colpevoli, descrivendo incontri operativi, addestramenti con armi da fuoco e vere e proprie simulazioni dell’assalto. Il gruppo aveva anche sorvegliato attivamente la casa della governatrice, discusso la possibilità di farla esplodere o rapirla, e ipotizzato l’uccisione di ufficiali di polizia. Avevano acquistato armi, esplosivi e attrezzatura militare.
L’aereo “regalato” dal Qatar a Trump non è ancora un affare fatto
Nonostante le dichiarazioni trionfali della Casa Bianca e del Pentagono, l’accordo tra gli Stati Uniti e il Qatar per il Boeing 747-8 che dovrebbe diventare il nuovo Air Force One di Trump non è ancora finalizzato. Fonti ufficiali confermano che permangono nodi legali, in particolare sulla natura del trasferimento. Doha pretende che sia chiarito che fu Washington, e non l’emirato, a proporre la transazione, e che il Qatar non sarà esposto a responsabilità legali e non sarà coinvolto in inchieste del Congresso, restrizioni diplomatiche o danni reputazionali. Intanto Trump, entusiasta dell’aereo, insiste: «È un regalo bellissimo. Lo useremo». Ma fonti militari avvertono: serviranno almeno 1,5 miliardi per renderlo sicuro e operativo.
La stretta sui migranti colpisce una beniamina di “Trumpville”
La detenzione e possibile deportazione di Carol Hui, cameriera e madre di tre figli, ha sconvolto Kennett, cittadina rurale del Missouri dove Trump ha ottenuto l’80% dei voti. Da 20 anni simbolo della comunità, Hui è stata arrestata per aver vissuto con un visto turistico scaduto. Il caso divide i residenti tra fedeltà a Trump e affetto per una vicina stimata. Raccolti 20.000 dollari al “Carol Day” e centinaia di firme per fermare l’espulsione.
Il capo della CIA tenta di rilanciare lo spionaggio umano
Sotto pressione per colmare le lacune di intelligence su Cina, Russia e Iran, il direttore dell’agenzia, John Ratcliffe, investe in nuove strategie di reclutamento, con una campagna ambiziosa che si appoggia a strategie digitali come video in mandarino rivolti a funzionari cinesi delusi dal regime. Ma il declino del reclutamento, le conseguenze della pandemia, e i tagli voluti da Trump mettono alla prova il futuro dell’HUMINT. Ma il colpo più grave è arrivato da un errore innescato dai recenti tagli: per rispettare l’ordine di riduzione del personale, la CIA ha inviato per email non protetta all’OPM un elenco con i nomi reali dei nuovi agenti sotto copertura. Molti hanno dovuto ritirarsi, missioni sospese, e l’intera nuova generazione di spie in formazione è stata compromessa.
La lotta ai vaccini continua
Il Dipartimento della Salute ha cancellato un finanziamento da oltre 750 milioni di dollari destinato a Moderna per sviluppare un vaccino contro l’influenza aviaria, sostenendo che “la tecnologia mRNA è ancora troppo sperimentale”. La decisione, annunciata sotto la direzione del segretario Robert F. Kennedy Jr., segna una brusca inversione rispetto alla linea adottata con Biden e riflette il crescente scetticismo dell’Amministrazione Trump verso i vaccini a RNA. Moderna aveva appena ottenuto dati positivi da una sperimentazione clinica su 300 adulti. L’interruzione del sostegno pubblico getta ora nell’incertezza il futuro del progetto, mentre il virus H5N1 continua a colpire mandrie, pollame e altri animali, con 70 casi umani registrati finora. L’amministrazione Trump continua a etichettare i vaccini a mRNA come “sperimentali”, ignorando non solo vent’anni di ricerca scientifica, ma anche l’esperienza concreta di miliardi di persone nel mondo che li hanno ricevuti senza gravi effetti collaterali.
Tutti vogliono la faccia di Ivanka
Il nuovo ideale estetico nella Palm Beach dei fedelissimi di Trump non arriva più da Hollywood, ma da Mar-a-Lago: secondo due noti chirurghi plastici, sempre più clienti, soprattutto donne ma anche uomini, chiedono di assomigliare a Ivanka Trump. L’espressione “Mar-a-Lago Face” descrive un volto dai tratti scolpiti, labbra carnose, occhi spalancati e una fronte tesa e levigata, senza traccia d’ansia. È il nuovo canone tra le élite conservatrici della Florida, alimentato dall’ondata trumpiana post-attentato.